Palermo-Pescara, Lancini: «Il Barbera arma a doppio taglio»

Il difensore del Campobasso, ex rosanero e biancazzurro, analizza la gara di domani: «I siciliani avranno molta pressione. Sarà un match complicato per entrambe»
PESCARA. Il doppio ex più amato da entrambe le parti è il difensore Edoardo Lancini. Sia con il Palermo, nella stagione 2021-22, che con il Pescara, nello scorso mese di giugno, ha conquistato una promozione in serie B attraverso i play off sotto la guida del suo tecnico di fiducia Silvio Baldini. Domani sera potrà gustarsi la partita di ritorno da Ascoli, dove sarà impegnato nel primo pomeriggio con il suo Campobasso nel girone B di serie C.
Lancini, che partita si aspetta?
«Sarà una gara complicata per entrambe le squadre. Il Palermo non vince da tre partite e ha perso addirittura le ultime due mentre il Pescara deve fare i conti con una classifica non troppo tranquilla e dovrà sfruttare ogni occasione per ottenere qualche punto. In ogni caso tutte e due le formazioni sono in corsa per i rispettivi obiettivi, la promozione per il Palermo e la salvezza per il Pescara. Sono convinto che alla fine potranno farcela in entrambi i casi».
Che tipo di ambiente troverà il Pescara in Sicilia?
«Il pubblico del Barbera è molto caldo e passionale ed è in grado di spingere i propri beniamini verso la vittoria. Ma questo aspetto ha pure dei lati negativi, nel senso che se non viene trascinato dai giocatori in campo rischia di ritorcersi contro e diventa un fattore non troppo positivo per la squadra. Se non sbaglio, il Palermo è reduce da tre gare casalinghe nelle quali ha ottenuto solo due pareggi (0-0 con il Venezia, 1-1 con il Modena e 0-3 con il Monza), pur essendo a un tiro di schioppo dalle prime in classifica. Questo significa che se dopo 10' il risultato non dovesse sbloccarsi, la palla in gioco ai rosanero potrebbe scottare».
Che Pescara ha visto nelle prime dieci giornate di campionato?
«Quello che mi aspettavo, ossia un gruppo capace di giocarsela contro chiunque. Magari poteva avere qualche punto in più ma ci sono state anche delle belle rimonte negli ultimi minuti di gioco che hanno consentito di recuperare alcuni risultati ormai compromessi. D'altronde sono rimasto in contatto con molti dei protagonisti dell'ultima cavalcata promozione come Dagasso, Brosco, Pellacani e Valzania. Conosco il loro valore come uomini e quello che possono dare in campo ma soprattutto ho avuto il modo di apprezzare la tifoseria del Pescara. Alla lunga sarà determinante anche il pubblico per raggiungere il traguardo prefissato».
Passata l'amarezza per la mancata conferma in biancazzurro a soli 31 anni e dopo una promozione del genere?
«Ma sì, conosco il calcio e le sue dinamiche. La proposta, a dire il vero, era arrivata ma non potevo accettare il rinnovo di contratto per un solo anno e mi sarei aspettato qualcosina in più. Adesso ho voltato pagina e si va avanti, fermo restando che a Pescara ho vissuto un periodo bellissimo della mia carriera. Con la mia famiglia avevamo preso casa a Montesilvano e ci siamo trovati molto bene, specie per l'accoglienza e l'entusiasmo tipico delle piazze del Sud che vivono il calcio con passione e calore».
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