La delusione dei giocatori del Pescara dopo il ko con lo Spezia (foto di Giampiero Lattanzio)

BIANCAZZURRI IN CRISI

Pescara assente, Zauri si gioca tutto  

Tre gare per il rilancio, la società valuta la posizione dell’allenatore. La partita col Benevento è già un bivio delicatissimo

PESCARA. La prova del nove è stata un fallimento. Il Pescara, dopo la sconfitta con lo Spezia, è ancora alle prese con una pericolosa crisi d’identità. La vittoria di Ascoli di due settimane fa, dopo la prova sfoggiata dai biancazzurri sabato contro i liguri, è stata solo una piccola parentesi di apparente felicità. L’illusione di un Delfino guarito è durata poco, giusto fino alla sfida con lo Spezia. I biancazzurri non hanno superato la crisi, anzi, dopo il ko di sabato, sono stati ulteriormente risucchiati dalla classifica, scacciando via quelle poche, pochissime, certezze che fin qui avevano costruito. Il 3-5-1-1 funziona a sprazzi, i miglioramenti sono quasi impercettibili, ma, a prescindere dalle sfumature tattiche, l’aspetto più preoccupante riguarda il profilo caratteriale.
Il Pescara nel primo tempo ha fatto il minimo sindacale, ha trovato il gol grazie al “mago” Machin e poi nella ripresa è sparito. Si è rintanato, senza mai provare ad impensierire lo Spezia, che ha preso coraggio e infilzato il Delfino con due reti nel giro di 120 secondi. L’atteggiamento remissivo è stato un vero suicidio annunciato, con Zauri che dalla panchina ha osservato inerme alla disfatta.
Zauri al bivio. Il tecnico comunque non è esente da colpe e deve trovare al più presto delle risposte convincenti altrimenti la gara con il Benevento diventerebbe un bivio delicatissimo per il suo futuro. «Zauri non rischia, ma deve trovare delle soluzione. La squadra non gioca e questa cosa mi preoccupa», la sintesi del pensiero del presidente Daniele Sebastiani dopo il ko di sabato.
La società al momento non intende cambiare guida tecnica, ma un ennesimo passo falso può far cambiare gli scenari. Sicuramente l’allenatore di Pescina andrà avanti con il 3-5-1-1, però dovrà fare attenzione agli interpreti e, soprattutto, ai cambi in corso d’opera. Le sostituzioni di Busellato e Memushaj, per esempio, hanno lasciato una scia di punti interrogativi. Specialmente il primo in questo momento è una pedina indispensabile per il gioco del Pescara, in grado di garantire copertura e dinamismo a centrocampo.
L’ingresso di Ingellson è stato disastroso sotto tutti i punti di vista, dalla marcatura a vuoto su Gudjohnsen, per il secondo gol dello Spezia, allo scarso spirito agonistico che il centrocampista svedese in questo momento offre.
Snodo decisivo. Per il Pescara e il suo allenatore ora davanti c’è un trittico delicatissimo. Sabato il Benevento, all’Adriatico, poi martedì la trasferta di Castellammare di Stabia, per il turno infrasettimanale, e poi sabato 2 novembre il Pisa, di nuovo all’Adriatico. Zauri al momento è stato blindato, ma un altro passo falso potrebbe essergli fatale, stando anche alle dichiarazioni del patron Sebastiani che ha manifestato tutto il suo disappunto.
Torna Fiorillo. La squadra riprenderà ad allenarsi oggi pomeriggio al Poggio degli Ulivi e probabilmente ci sarà un altro confronto tra l’allenatore e lo stato maggiore della società. Per quanto riguarda la situazione dell’infermeria, col Benevento tornerà tra i pali il portiere Fiorillo e probabilmente anche Ciofani si riprenderà il posto nell’undici titolare al posto di Zappa.
Prevendita al via. Oggi scatta la vendita per la gara con il Benevento. I tagliandi possono essere acquistati tramite i circuiti di vendita Listicket o allo store del Pescara. I prezzi: curva Nord 12 euro (ridotto 9), Sud 12 (9), tribuna Adriatica laterale 18 (13), Adriatica centrale 25 (18), Majella laterale 34 (24), Majella centrale 48 (34), Poltronissima 90 (63).
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