Teramo-Figc, nuovo scontro

In corte d’appello il Diavolo chiede l’annullamento della penalizzazione, la Procura si oppone
Il tormentone continua. Non è stata ancora messa la parola fine alla vicenda giudiziaria del Teramo. Ieri sera, infatti, la corte d’appello federale ha deciso di riservarsi la decisione sul ricalcolo delle penalizzazioni del Teramo e del Savona, protagonisti in estate del processo sportivo denominato Dirty Soccer.
La sentenza era attesa in serata, ma i giudici hanno chiesto tempo (senza specificare quanto) per approfondire la vicenda che ora si gioca in punta di diritto sportivo. Durante il dibattimento, infatti, il procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore ha chiesto la conferma della penalizzazione di sei punti alle due società. Gli avvocati Eduardo Chiacchio e Vincenzo Cerulli Irelli, per conto del Teramo, hanno argomentato la richiesta di annullamento della penalizzazione – pena accessoria alla revoca del titolo di Lega Pro che è costata la promozone in serie B ai biancorossi – dopo che il Collegio di garanzia del Coni, nei mesi scorsi, aveva rimandato il fascicolo indietro alla corte d’appello per ridefinire una pena più congrua.
Secondo il collegio presieduto da Franco Frattini c’erano i margini per rivedere la sanzione (calcolata sulle responsabilità diretta, oggettiva e presunta). Al dibattimento ha preso parte anche il Savona rappresentato per l’occasione dall’avvocato Mattia Grassani che in estate nell’ambito dello stesso processo aveva tutelato gli interessi dell’Ascoli che ha beneficiato della revoca del titolo di Lega Pro al Teramo.
Nel caso del club ligure, Grassani ha chiesto una riduzione della penalizzazione da sei a due punti.
Vicenda complicata. Il collegio di garanzia del Coni aveva fatto intendere che c’è la possibilità di uno “sconto”, ma nel corso del dibattimento c’è stato un nuovo muro contro muro tra accusa e difesa. E per dirimere la matassa i giudici hanno deciso di prendere altro tempo, anche per approfondire meglio il testo con cui il Coni ha rimandato indietro il fascicolo. Questione di giorni e se ne saprà di più, nella speranza di mettere la parola fine a una vicenda che si trascina da mesi e che è stato campo di battaglia per fiori di avvocati specializzati in diritto sportivo.
La vicenda, come si ricorderà, è ancora quella relativa a Savona-Teramo 0-2 del 2 maggio scorso, la partita che ha sancito la promozione in serie B del Teramo. Sul campo. Poi, l’inchiesta Dirty Soccer della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro ha scoperchiato un pentolone di intercettazioni che ha messo in luce combine e tentativi di combine in lega Pro. Tra le partite “attenzionate” anche Savona-Teramo. Da qui i processi sportivi di primo e secondo grado che hanno fatto perdere la serie B al Teramo. Si è partiti dalla richiesta choc di retrocessione e 20 punti di penalizzazione della procura federale in primo grado fino ad arrivare all’annullamento della storica promozione in B – attraverso la revoca del titolo di Lega Pro – e ai sei punti di penalizzazione al Teramo. La riduzione o l’annullamento della penalizzazione potrebbe aprire nuovi orizzonti ai biancorossi, impegnati nel girone B di Lega Pro. Magari rilanciarli nella corsa per un posto nei play off.
Sul fronte della giustizia ordinaria, invece, appuntamento all’11 marzo quando a Catanzaro è in programma l’incidente probatorio del materiale (telefonini, pc e altro) sequestrati agli otto indagati della vicenda Savona-Teramo.
@roccocoletti1
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