Camere di commercio, l’Ance: pronti al ricorso contro la fusione

TERAMO. «La Regione ha deciso di non ascoltare il territorio teramano disponendo l’aggregazione delle Camere di Commercio». Inizia così un comunicato dell’Ance che ha invitato tutti i consiglieri...

TERAMO. «La Regione ha deciso di non ascoltare il territorio teramano disponendo l’aggregazione delle Camere di Commercio». Inizia così un comunicato dell’Ance che ha invitato tutti i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione eletti a Teramo, oltre al sottosegretario D’Annuntiis e all’assessore Fioretti, per un confronto sulla fusione L’Aquila-Teramo. Ma sono intervenuti solo i consiglieri regionali di opposizione Cipolletti, Mariani e Pepe. «E’ stata espressa una corale preoccupazione per l’incertezza che potrebbe prodursi all’esito dalla sentenza che la Corte Costituzionale si accinge ad emanare in merito all’impianto normativo che ha completamente ridisegnato le circoscrizioni camerali italiane ed il loro dimensionamento minimo», continua la nota dell’associazione costruttori che fa notare come il decreto della Regione che impone la fusione arrivi a soli 80 giorni dalla sentenza della Suprema Corte. «A differenza delle prudenziali sospensioni decise dalle Regioni Emilia Romagna, Campania e Toscana, il presidente Marsilio non ha ritenuto vi fossero le condizioni per attendere qualche settimana. Certamente, qualora la Corte ritenesse fondate le eccezioni di costituzionalità eccepite dal Tar Lazio potrebbe crearsi una condizione di incertezza per i territori teramani e aquilani di cui non è possibile intravedere oggi alcuna soluzione», continua la nota.
«Il nostro consiglio direttivo» dichiara il presidente Ezio Iervelli, «ha espresso unanime preoccupazione per quanto sta accadendo. Si tratta di un tema che dovrebbe appassionare le forze politiche di ogni colore che riguarda l’economia del territorio, provato da tante emergenze e non da ultima quella del traffico veicolare sulle arterie autostradali abruzzesi che sta paralizzando l’intera regione».
L’Ance ha annunciato che valuterà la proposizione di un autonomo ricorso amministrativo contro il decreto di Marsilio per tutelare la propria rappresentatività interassociativa. (a.f.)