Centro del dolore, una bufera sulla Asl

In campo Sisti difensore civico regionale: la chiusura è inaccettabile. Oggi l’ispezione di Mascitelli (Idv) a Oncologia

TERAMO. La chiusura per ferie del centro antidolore dell’ospedale di Teramo, dal 6 al 26 agosto, approda in Regione. Il difensore civico regionale, Nicola Sisti invia una dura lettera alla direzione generale della Asl di Teramo e all’assessorato regionale alla sanità. Contemporaneamente il vice capogruppo dell’Idv, in Regione, Cesare D’Alessandro, presenta un’interrogazione al presidente Gianni Chiodi.

Il difensore civico. Sisti è indignato: «E’ assolutamente inaccettabile la chiusura di un servizio pubblico di questo genere», commenta, «è illegale e contrasta con la carta dei diritti del malato votata dalla Regione. Porterò l’argomento alla prossima commissione mista conciliativa della Asl di Teramo di cui sono presidente». Il difensore civico regionale ha scritto a Giustino Varrassi per conoscere «ove i fatti vengano accertati, e sembra che lo siano, i motivi posti a fondamento di un provvedimento che, a tutto voler concedere, oltre a ledere i diritti inviolabili del malato, contrasta con i più elementari sentimenti di umanità verso le persone sofferenti». Sisti si è riservato «ove le notizie dovessero trovare puntuale conferma, di promuovere ogni opportuna iniziativa a tutela di coloro che sono costretti, per affrontare una vita sopportabile, a difendersi dal dolore cronico». Recentemente il difensore civico si era occupato del problema del rimborso delle spese di viaggio ai malati oncologici ottenendo, in tempi brevissimi, un provvedimento di legge votato all’unanimità dal consiglio regionale.

L’interrogazione. D’Alessandro nell’interrogazione presentata ieri ricorda che anche «il Tribunale del malato di Teramo ha vivacemente protestato poiché molti malati, costretti da indicibili sofferenze, sono stati obbligati a farsi curare nelle vicine Marche o in Emilia-Romagna» e che «decine e decine di malati si sono trovati, dalla sera alla mattina, senza alcuna assistenza; nulla è stato comunicato persino ai casi più urgenti, neppure un recapito dove rivolgersi (la Asl in realtà sostiene di aver dato riferimenti di strutture sostitutive, ma è stata smentita dai pazienti, ndr). «Sono queste, senza dubbio, le colpevoli situazioni che determinano un elevatissimo grado di mobilità sanitaria passiva che interessa soprattutto la provincia di Teramo», aggiunge il consigliere regionale dell’Idv che considera«una pura vergogna che per quasi un mese non venga garantita alcuna terapia ai malati cronici con dolori considerato che “il dolore non va in ferie”, come ha dichiarato uno dei pazienti del centro teramano di terapia antalgica». Per questo chiede a Chiodi di sapere chi« invece di procedere alla necessaria sostituzione del personale in ferie, ha ritenuto di poter liberamente chiudere il Centro antidolore di Teramo» e quali provvedimenti intenda assumere nei fronti di chi«ha fatto sì che proprio i pazienti più bisognosi fossero vittime di un inconcepibile e disumano disservizio».

Il senatore a oncologia. Stamattina alle 10,30 il senatore dell’Idv Alfonso Mascitelli, vicepresidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario visiterà il reparto di oncologia del Mazzini, anche questo dal 6 agosto chiuso per carenza di personale. Il senatore incontrerà medici e pazienti «per ascoltare e confrontarsi sui possibili problemi che potrebbero derivare dalla sospensione dei servizi».

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