Comprano televisori online per un totale di 600 euro ma la merce non arriva

15 Settembre 2025

Le vittime sono due teramani, titolari di attività di agriturismo, che hanno presentato una denuncia. Hanno acquistato quattro schermi al plasma, mai ricevuti

TERAMO. I prodotti trovati in un negozio online a prezzi concorrenziali con il miraggio dell’affare. Ma della merce acquistata e pagata neanche l’ombra. L’ennesima truffa in rete si è consumata ai danni di due teramani, titolari di attività di agriturismo, convinti di aver fatto l’affare acquistando online quattro televisori al plasma a un costo bassissimo.

In realtà i televisori pagati complessivamente circa 600 euro nelle loro attività non sono mai arrivati. Ed è risultato vano anche trovare dei contatti utili per avere spiegazioni: tutti i contatti precedenti all’acquisto sono risultati disattivati. Ai due non è rimasto altro che presentare una denuncia per truffa. Frodi, quelle online, che nei tempi della pandemia si sono triplicate. Perché, ed è più che evidente, che si sia notevolmente allargata la platea delle potenziali vittime nei giorni in cui internet è stato l’unico mezzo per esserci sempre e comunque nei tempi dei lockdown.

E i criminali della Rete hanno aggiornato il modus operandi prendendo spunto dall’attualità. Ma dietro tanti vantaggi si nascondono innumerevoli insidie: circostanza, questa, testimoniata dalle sempre più frequenti notizie di truffe online. Perché oggi più che mai il web rappresenta il terreno più fertile per i tanti che, spesso sfruttando l’ingenuità e l’impreparazione degli utenti, sottraggono denaro. Come è successo in questo caso.

Ma i casi di truffe sul web ormai non si contano più. Le tecniche usate dai truffatori sono sempre più sofisticate. A cominciare da quella del “phishing”. Si tratta di un sistema che consiste nell’inviare false e-mail o falsi sms spacciandosi per banche o poste, al fine di spingere la vittima ad inoltrare i propri dati personali, come numero della carta o della postepay, per poi utilizzarli per operazioni di clonazioni. Una volta ottenuti i dati i truffatori effettuano operazioni bancarie ai danni dell’ignara vittima. La raccomandazione delle forze dell’ordine è sempre quella di non inserire i propri dati su siti internet inviati tramite messaggi. Ma molto spesso viene disattesa.  

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