Donna suicida, il marito respinge le accuse in aula 

Il caso Viceconte: l’uomo si è sottoposto alle domande del pm e delle parti e ha ribadito di non averla maltrattata. La sentenza è attesa per fine gennaio

TERAMO. Ha respinto tutte le accuse, come aveva sempre fatto davanti agli inquirenti. Ieri ha ribadito la propria posizione nell’aula di tribunale dove è giudicato con la pesante accusa di aver portato la moglie al suicidio infliggendole dei maltrattamenti psicologici. È stato l’ultimo, a tratti drammatico atto di un processo con il rito abbreviato che si concluderà tra due mesi, a fine gennaio.
Il piemontese Luca Amprino era il marito di Simona Viceconte, la madre di due figlie, anche lei originaria del Piemonte, che nel febbraio del 2020 si tolse la vita nell’abitazione di Teramo dove viveva con i familiari. Amprino ha chiesto, attraverso i suoi legali Antonietta Ciarrocchi e Cataldo Mariano, di sottoporsi al cosiddetto esame dell’imputato e ieri pomeriggio si è sottoposto per ore alle domande prima del giudice Lorenzo Prudenzano e del pubblico ministero Enrica Medori, poi dei suoi difensori e degli avvocati di parte civile che assistono la madre e il fratello di Simona Viceconte, che si sono costituiti nel processo.
Il pm Medori ha condotto un esame puntuale e incisivo, ribadendo faccia a faccia con l’imputato tutti gli elementi su cui è stata costruita la tesi accusatoria. Secondo la Procura, che si è mossa sulla base di testimonianze di amici di Simona Viceconte e su quanto la donna aveva lasciato scritto prima di togliersi la vita, Amprino avrebbe nel tempo inflitto alla moglie (da cui si stava separando) maltrattamenti psicologici che avrebbero aggravato la sua condizione di fragilità fino a portarla al gesto estremo. L’uomo, però, in aula ha tenuto duro, respingendo ogni addebito. Alla fine dell’udienza l’avvocato Mariano si è detto soddisfatto: «Riteniamo che dalle dichiarazioni del nostro assistito sia emersa l’insussistenza di qualsiasi elemento probatorio a suo carico. Considerando anche che le due figlie hanno sempre difeso il padre davanti agli inquirenti, siamo fiduciosi in una sentenza di assoluzione».
Il gup Prudenzano ha fissato la discussione del rito abbreviato per Amprino al prossimo 31 gennaio: il pm farà la sua requisitoria, poi toccherà alle parti ed è probabile che il giorno stesso verrà emessa la sentenza.(d.v.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.