Fu violentato e ricattato, chiusa l’inchiesta ai danni dei connazionali

3 Settembre 2025

La Procura conferma le accuse per i tre pakistani indagati per aver abusato di un connazionale

TERAMO. La Procura chiude le indagini e conferma le accuse di violenze sessuale di gruppo ed estorsione (in questo caso solo per due) per i tre pakistani richiedenti asilo politico indagati per aver violentato un connazionale e averlo ricattato con la minaccia di diffondere il video del rapporto. Fatti che, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti in un centro del Teramano in cui la vittima all’epoca era ospitato in attesa del riconoscimento di rifugiato politico. I tre, arrestati a gennaio in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare, nel corso degli interrogatori di garanzia davanti al giudice Roberto Veneziano hanno respinto le accuse contestate.

Nei giorni scorsi la pm Elisabetta Labati, titolare del fascicolo, ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini. I fatti contestati sarebbero avvenuti nell’ottobre del 2023 quando tutti erano ospiti di un centro di prima accoglienza del Teramano (l’episodio di violenza sarebbe avvenuto fuori dalla struttura). Secondo quanto ricostruito nell’indagine i tre – uno dei quali con precedenti penali – avrebbero prima violentato il giovane connazionale durante un incontro e poi lo avrebbero minacciato di divulgare il video di quel rapporto sessuale se non avesse pagato una somma di denaro. Minacce e richieste continue con la vittima che ha trovato il coraggio di raccontare quello che era successo a un responsabile della struttura che all’epoca lo accompagnò a fare denuncia che fece scattare l’indagine.