Il Tdm: «Politici, muovetevi per difendere i nostri ospedali»

Forte appello del tribunale per i diritti del malato a vigilare sull’applicazione del decreto Lorenzin «Il Mazzini dev’essere di secondo livello, con tutte le specialistiche, e il presidio di Giulianova di primo»
TERAMO. «Muovetevi!». Il tribunale per i diritti del malato dà la sveglia ai politici locali.
«L’appello è a tutti i politici teramani», esordisce la presidente Stefania Migliaccio, «perchè vigilino sull’applicazione del decreto Lorenzin e sulle sue ricadute sulla Asl di Teramo». Il decreto stabilisce ci siano ospedali di secondo livello (con tutte le specialistiche), di primo (intermedi) e quelli di base. «Bisogna far sì», aggiunge Migliaccio, «che l’ospedale di Teramo sia di secondo livello e che quello di Giulianova di primo, visto che lì per metà dell’anno la popolazione raddoppia. Già da tempo si sarebbe dovuto lavorare perchè alcune specialità già esistenti venissero potenziate. Noi abbiamo già segnalato 5 mesi fa questo tema cruciale ma in questi mesi nessuno ha parlato. Non ci risulta, ad esempio, che il comitato ristretto dei sindaci abbia affrontato a fondo la problematica».
La presidente si riferisce al fatto che un ospedale, per essere riconosciuto di secondo livello, deve avere alcune specialistiche. «Ad esempio la chirurgia plastica», aggiunge, «noi abbiamo un chirurgo plastico e vengono anche gli specializzandi: manca il riconoscimento dell’unità operativa. O è necessario che il laboratorio analisi lavori su 24 ore, ora lo fa su 12: non crediamo sia un problema, basta dotarsi di personale in più». Apprezzamento anche per altre specialità come il centro trasfusionale : «solo Teramo ha in Abruzzo la biobanca per il gel piastrinico per la ricostruzione delle ferite difficili». Il Tdm-Cittadinanzattiva sottolinea anche i risultati della radioterapia – che presto avrà un secondo nuovo acceleratore lineare e che cura i tumore della testa-collo (come pochi altri) – o delle malattie infettive. «D’altronde» ricorda Gilda Di Biase, del direttivo del Tdm, «nessun ospedale ha al 100% tutti i reparti richiesti. Però bisogna impegnarsi».
Vincenzo Di Benedetto, vicepresidente del Tdm, sottolinea che «questa città ha un patrimonio per la sanità che va assottigliandosi: si corre il rischio che tutto vada a gambe all’aria. I politici al riguardo tacciono, non sappiamo quali siano i loro programmi». Un accenno alla vicenda oncologia: «le polemiche fra medici non fanno bene alla sanità, così come i vertici aziendali che non hanno una posizione univoca». E comunque «ci sono 11 oncologi per 3 oncologie e mezzo, non capiamo perchè non spostarli per un’emergenza». Infine una richiesta di chiarimento al governatore Luciano D’Alfonso sul futuro dell’ex ospedale psichiatrico. «Lui ha detto che sbloccherà la situazione a costo di prendersi una denuncia. Non vorremmo che ci sia l’intenzione di violare la legge, confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, che impone di utilizzare i proventi generati dagli ex Psichiatrici per i malati psichiatrici», conclude Di Benedetto.
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