La villa è ancora una vergogna

E il Comune non ha tolto il tappeto di siringhe nel Parco fluviale
TERAMO. Nella villa comunale non è cambiato nulla. A più di due settimane dai lavori di manutenzione promessi dall'amministrazione siamo tornati a controllare lo stato del parco pubblico. La situazione di degrado è ancora grave. Lo svuotamento del lago che avrebbe dovuto consentire una pulizia dello specchio d'acqua non c'è stato. Nella zona vicino al ponticello buste di plastica e lattine la fanno ancora da padrone.
E adesso ad intralciare la strada agli animali che popolano il lago ci sono anche molti rami secchi. Le stradine si trasformano in un pantano in caso di pioggia. Tra i pochi lavori che si possono notare c'è da segnalare la riparazione di alcune staccionate che in alcuni casi sono state totalmente smantellante perché irrecuperabili. Rispetto all'ultima visita i vandali hanno aggiunto un'altra scritta con la vernice.
Stavolta è il ponte di legno ad essere stato imbrattato e per metà è ora ricoperto da vernice viola. La stessa vernice che continua a ricoprire i giochi dei bambini che restano quasi sempre inutilizzati. Continuando la passeggiata si notano pacchetti di sigarette gettati a terra e fazzoletti e bottiglie di plastica nelle aree verdi.
Anche le mangiatoie degli uccelli sono danneggiate: i pezzi di plastica di cui sono composte sono sparsi sul lungolago e quel che rimane dei recipienti è pieno di foglie. L'arredo interno è ancora fatiscente come stanno a dimostrare i cestini della spazzatura riattaccati alla meglio con del fil di ferro, le panchine sporche e semidistrutte e i reperti storici, lasciati in qualche angolo, ricoperti di erba.
PARCO FLUVIALE. Anche l'altra area verde della città, il lungofiume del Vezzola, vive una situazione di abbandono. Situazione caratterizzata dalla presenza di sterpaglie lungo la strada ma soprattutto dal pericolo rappresentato dalle siringhe, usate dai tossicodipendenti, la cui presenza era stata segnalata ieri dal nostro giornale.
Siamo tornati a controllare la situazione constatando che, sotto il ponte San Francesco, è sempre presente il letto di siringhe e di medicinali. Si cammina per la pista pedonale avvolta dal silenzio. La zona è spesso popolata dagli amanti dello sport che nelle ore serali la utilizzano per correre o andare in bici. Risalendo, di nuovo, la stradina in terra battuta si nota subito che nulla è cambiato.
Ci accoglie lo stesso cumulo di rifiuti e medicine e, una volta superato il promontorio che separa la strada dai pilastri del ponte, si ha la conferma che il "salotto" dei tossicodipendenti è ancora lì. Si notano perfettamente i rifiuti sparsi ovunque e il letto di siringhe che si stende accanto al cuscino. Una condizione del tutto immutata. Se non peggiorata. (p.c.)
E adesso ad intralciare la strada agli animali che popolano il lago ci sono anche molti rami secchi. Le stradine si trasformano in un pantano in caso di pioggia. Tra i pochi lavori che si possono notare c'è da segnalare la riparazione di alcune staccionate che in alcuni casi sono state totalmente smantellante perché irrecuperabili. Rispetto all'ultima visita i vandali hanno aggiunto un'altra scritta con la vernice.
Stavolta è il ponte di legno ad essere stato imbrattato e per metà è ora ricoperto da vernice viola. La stessa vernice che continua a ricoprire i giochi dei bambini che restano quasi sempre inutilizzati. Continuando la passeggiata si notano pacchetti di sigarette gettati a terra e fazzoletti e bottiglie di plastica nelle aree verdi.
Anche le mangiatoie degli uccelli sono danneggiate: i pezzi di plastica di cui sono composte sono sparsi sul lungolago e quel che rimane dei recipienti è pieno di foglie. L'arredo interno è ancora fatiscente come stanno a dimostrare i cestini della spazzatura riattaccati alla meglio con del fil di ferro, le panchine sporche e semidistrutte e i reperti storici, lasciati in qualche angolo, ricoperti di erba.
PARCO FLUVIALE. Anche l'altra area verde della città, il lungofiume del Vezzola, vive una situazione di abbandono. Situazione caratterizzata dalla presenza di sterpaglie lungo la strada ma soprattutto dal pericolo rappresentato dalle siringhe, usate dai tossicodipendenti, la cui presenza era stata segnalata ieri dal nostro giornale.
Siamo tornati a controllare la situazione constatando che, sotto il ponte San Francesco, è sempre presente il letto di siringhe e di medicinali. Si cammina per la pista pedonale avvolta dal silenzio. La zona è spesso popolata dagli amanti dello sport che nelle ore serali la utilizzano per correre o andare in bici. Risalendo, di nuovo, la stradina in terra battuta si nota subito che nulla è cambiato.
Ci accoglie lo stesso cumulo di rifiuti e medicine e, una volta superato il promontorio che separa la strada dai pilastri del ponte, si ha la conferma che il "salotto" dei tossicodipendenti è ancora lì. Si notano perfettamente i rifiuti sparsi ovunque e il letto di siringhe che si stende accanto al cuscino. Una condizione del tutto immutata. Se non peggiorata. (p.c.)
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