Liberato il capitano abruzzese arrestato in Gambia

17 Marzo 2015

Scarcerato Sandro De Simone, il capitano di Silvi del peschereccio Idra Q. La liberazione dopo quella del direttore di macchina

MARTINSICURO. È stato scarcerato Sandro De Simone, capitano del peschereccio Idra Q, finito in carcere in Gambia il 2 marzo scorso.

[[(standard.Article) Sul peschereccio sequestrato in Gambia c’è anche un nostromo di Torano

La liberazione dopo quella del direttore di macchina. I due erano stati fermati per una rete da pesca ritenuta irregolare. De Simone è di Silvi. La fine di un incubo per la sua famiglia e per un'intera comunità.

«La società armatrice - dicono alla Italfish - ha negoziato direttamente con le autorità del Gambia, riuscendo a ottenere la scarcerazione dietro garanzia e cauzione da parte della stessa Italfish». Le accuse a carico di De Simone, trasferito in hotel, restano in piedi. L'altro italiano arrestato, Massimo Liberati, di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), era stato scarcerato il 9 marzo, sempre dietro adeguate garanzie.

«Per fortuna sono vivo e rivedo la luce dopo 15 giorni»: a riferire le prime parole pronunciate da De Simone dopo la scarcerazione è la Italfish. Dalla società armatrice fanno sapere che il capitano del peschereccio è «estremamente provato» e che domani si valuterà la possibilità di sottoporlo a visita medica.

«Sono felice e ora lo aspettiamo in città, sperando che possa tornare quanto prima - dice il sindaco - alla moglie di Sandro ho detto di stare tranquilla, perché il primo e più importante passo è stato fatto».

«I famigliari sono tutti in attesa - dice il consigliere comunale Michele Cassone (Silvi Bellissima) - e da quanto sappiamo dovrebbero mettersi in contatto con Sandro in serata. Ci auguriamo di poterlo riabbracciare presto in città». Il motopeschereccio Idra Q. era stato posto sotto sequestro dalle locali autorità, a febbraio, per la presunta violazione delle dimensioni delle maglie di una rete da pesca, 68 mm anziché 70. Dopo dieci giorni in stato di fermo, il capitano e il direttore di macchina, lo scorso 2 marzo, erano finiti nel penitenziario di "Mile Two" a Banjul, la capitale del Gambia, al termine di quella che l'armatore ha definito «udienza sommaria».

Il 7 marzo scorso l'appello della moglie e dell'armatore al Governo italiano: «Temiamo per la sua vita», avevano detto. Oggi la scarcerazione.