Parolisi può incontrare la figlia

I giudici: per ora resta la patria potestà, visite in carcere ogni 21 giorni
TERAMO. Salvatore Parolisi può vedere la figlia e, per ora, mantiene la patria potestà. Il caporal maggiore dell'esercito, accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea, incassa la prima vittoria giudiziaria da quando è in carcere.
Dopo il no della Cassazione alla sua scarcerazione, ieri mattina i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno depositato il provvedimento sull'affidamento della figlia del militare e di Melania. In sette pagine i magistrati partenopei stabiliscono che la piccola, per il momento, debba stare con i nonni materni (con cui vive dall'arresto del padre) e vedere tre volte a settimana Francesca Parolisi, la sorella del marito di Melania che aveva presentato un'altra istanza per l'affido della piccola.
Non solo. I giudici respingono, per ora, la richiesta fatta dalla procura dei minori di revocare la patria potestà a Parolisi. Se ne riparlerà nell'udienza fissata per il 27 aprile del 2012, quando l'indagine della procura teramana sull'omicidio sarà chiusa. Per il momento, scrivono, «Parolisi è un indagato in custodia cautelare in carcere».
E ancora: «oltre alla eventuale responsabilità dell'uccisione della moglie Melania a Parolisi non vengono contestate altre condotte pregiudizievoli nei confronti della figlia: questa semplice, ma decisiva circostanza, rende il procedimento relativo alla pronuncia di sospensione della potestà genitoriale legato, a filo doppio, agli sviluppi del processo penale al quale, in altri termini, è subordinato. Allo stato non vi è nemmeno la chiusura delle indagini preliminari e la richiesta, da parte del pm al gip, di archiviazione o di rinvio a giudizio: conseguentemente non vi è stato il vaglio dell'udienza preliminare».
Nero su bianco i giudici mettono «l'interesse di una minore in tenerissima età a non veder, già da ora, concretizzarsi la possibilità di alienazione della figura paterna. Non è senza significato, peraltro, che la procura di Teramo abbia autorizzato, in modo permanente - fatta salva la competenza del tribunale per i minorenni - il colloquio visivo e diretto tra Parolisi e la figlia». Il caporal maggiore potrà vedere la figlia ogni tre settimane con le modalità che saranno decise dai servizi del tribunale dei minori dell'Aquila: si tratterà naturalmente di incontri protetti che potrebbero avvenire anche al di fuori del carcere teramano di Castrogno. Intanto, sull'altro fronte giudiziario, la procura teramana preme sull'acceleratore delle indagini che potrebbero essere chiuse entro l'anno. Dopo aver ricevuto la perizia sui pollini sulle scarpe di Melania (che escludono una sua presenza a Colle San Marco), nei prossimi giorni i pm Davide Rosati e Greta Aloisi avranno la consulenza sul telefono cellulare della vittima.
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