Rom e droga, via al processo

Deciso lo stralcio: 12 imputati a Giulianova, uno resta a Teramo

GIULIANOVA. Sarà il giudice monocratico di Giulianova, e non il tribunale di Teramo in composizione collegiale, a giudicare quasi tutti gli imputati dell'operazione antidroga dei carabinieri chiamata "Scacco alla Rocca", che nel luglio 2009 colpì il clan rom dei Di Rocco.

L'unico dei 13 rinviati a giudizio che verrà giudicato dal collegio è Daniel Di Rocco, 20 anni, che ha l'aggravante dell'ingente quantità di stupefacenti detenuti oltre a un'ipotesi di spaccio continuato. Lo ha deciso ieri pomeriggio il tribunale di Teramo presieduto da Giovanni Spinosa (a latere Giampiero Fiore e Ileana Ramundo). Il presidente Spinosa ha spiegato in aula: «Perché impegnare tre giudici per giudicare fatti che per la gran parte sono di competenza del monocratico? Lo stralcio giova alla speditezza del dibattimento e alla funzionalità dell'ufficio». Il pubblico ministero non si è opposto, i difensori neanche e lo stralcio è stato disposto seduta stante. 

Il legale di Daniel Di Rocco, Vincenzo Di Nanna, ha presentato una richiesta di patteggiamento per il suo assistito ma il pm Laura Colica si è opposta, sostenendo che l'imputato ha precedenti di giustizia che impedirebbero di concedergli la sospensione condizionale della pena. L'udienza dibattimentale per Daniel Di Rocco è stata aggiornata al 25 ottobre, mentre gli altri 12 imputati compariranno davanti al giudice unico di Giulianova il 15 dicembre. Si tratta di otto Di Rocco: Maurizio, Marco, Ottavio, Achille, Loretta, Ersilia e due Giuseppina; di Giulietta Spinelli, Mirella Di Giorgio, Paola Napoli e Marco Loschiavo

Erano state 17 le richieste di rinvio a giudizio firmate dal pm Colica, ma in udienza preliminare era stato disposto il non luogo a procedere per altri tre Di Rocco ed erano stati rinviati al pm gli atti relativi ad Adelina Di Rocco dopo eccezioni sollevate dalla difesa. Per la donna il pm dovrà formulare un nuovo capo d'imputazione. (d.v.)

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