Silvi, in centinaia per l'addio a Giampaolo / Foto
22 Gennaio 2012
L'allenatore morto in un incidente, letti in chiesa i messaggi degli allievi
SILVI. Una folla di centinaia di persone ha riempito ieri pomeriggio la chiesa dell'Assunta per dare l'ultimo saluto a Giampaolo D'Oliva, il 45enne istruttore sportivo morto giovedì sera in un incidente stradale sull'Adriatica.
La sua morte, fulminea e inspiegabile al punto da sembrare assurda (non era così tardi da giustificare un colpo di sonno e l'uomo, quando è uscito di strada, stava percorrendo un tratto rettilineo), ha profondamente colpito l'intera comunità di Silvi. Se n'è andato in un attimo, a causa di un malore o di una banale distrazione, un uomo che aveva saputo trasmettere a tanti la sua passione per lo sport e per la vita.
Del funerale di ieri ha colpito il silenzio. Nonostante la chiesa fosse stracolma e in tanti fossero rimasti fuori, il silenzio era assordante.
Il momento più straziante è stato quando la moglie Giusy Fragassi ha accompagnato verso la bara le due figlie avute con Giampaolo, Angelica e Claudia. Ma sono stati commoventi anche i messaggi dei suoi allievi - i tanti che frequentavano le sue lezioni di spinning alla palestra Gymnica, i calciatori della squadra amatoriale dell'Audax Silvi di cui è stato allenatore - letti in chiesa dalla sorella. Gli sportivi presenti erano tanti, ma hanno scelto di partecipare al funerale senza le divise sociali. Il Csi (centro sportivo italiano), l'ente che organizza il campionato in cui gioca l'Audax, oltre ad annullare la partita della squadra di Silvi ha disposto che si tenesse un minuto di raccoglimento su tutti i campi e il suo presidente provinciale Angelo De Marcellis era in chiesa.
Erano presenti alla cerimonia anche molti bimbi delle scuole elementari cittadine, perché la moglie di D'Oliva lavora come assistente degli alunni disabili, e c'erano - a titolo personale - diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale. La salma di Giampaolo D'Oliva, che era originario di Roma ma si sentiva ormai un silvarolo, è stata tumulata nel cimitero di Silvi Paese. (d.v.)
La sua morte, fulminea e inspiegabile al punto da sembrare assurda (non era così tardi da giustificare un colpo di sonno e l'uomo, quando è uscito di strada, stava percorrendo un tratto rettilineo), ha profondamente colpito l'intera comunità di Silvi. Se n'è andato in un attimo, a causa di un malore o di una banale distrazione, un uomo che aveva saputo trasmettere a tanti la sua passione per lo sport e per la vita.
Del funerale di ieri ha colpito il silenzio. Nonostante la chiesa fosse stracolma e in tanti fossero rimasti fuori, il silenzio era assordante.
Il momento più straziante è stato quando la moglie Giusy Fragassi ha accompagnato verso la bara le due figlie avute con Giampaolo, Angelica e Claudia. Ma sono stati commoventi anche i messaggi dei suoi allievi - i tanti che frequentavano le sue lezioni di spinning alla palestra Gymnica, i calciatori della squadra amatoriale dell'Audax Silvi di cui è stato allenatore - letti in chiesa dalla sorella. Gli sportivi presenti erano tanti, ma hanno scelto di partecipare al funerale senza le divise sociali. Il Csi (centro sportivo italiano), l'ente che organizza il campionato in cui gioca l'Audax, oltre ad annullare la partita della squadra di Silvi ha disposto che si tenesse un minuto di raccoglimento su tutti i campi e il suo presidente provinciale Angelo De Marcellis era in chiesa.
Erano presenti alla cerimonia anche molti bimbi delle scuole elementari cittadine, perché la moglie di D'Oliva lavora come assistente degli alunni disabili, e c'erano - a titolo personale - diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale. La salma di Giampaolo D'Oliva, che era originario di Roma ma si sentiva ormai un silvarolo, è stata tumulata nel cimitero di Silvi Paese. (d.v.)
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