Tassa sui rifiuti, rincari e proteste

Il consigliere comunale Cozzi (Forza Italia): «Aumenti del 10% e servizi invariati»
TERAMO. È tempo di Tari a Teramo: in questi giorni sono in arrivo nelle case dei cittadini le bollette per il pagamento della tassa sui rifiuti e gli aumenti sono evidenti per tutti.
Privati ed attività commerciali stanno registrando, come del resto già previsto nel Pef (piano economico finanziario) della Teramo Ambiente approvato in consiglio comunale lo scorso luglio, un incremento medio che oscilla dall'8 al 10 per cento. L'amministrazione comunale aveva spiegato che l'aumento era stato causato dall'adeguamento Istat imposto dall'Arera (autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente) e che le agevolazioni già previste per le famiglie in difficoltà restano salde. Ma le motivazioni addotte non frenano le lamentele dei cittadini e degli oppositori politici della giunta D'Alberto.
Per il consigliere comunale di Forza Italia Mario Cozzi i rincari della Tari rappresentano il «fallimento dell'amministrazione» che non avrebbe saputo gestire, in epoca Covid e oggi, la tassazione. «Nei primi due o tre anni di amministrazione D'Alberto abbiamo visto bollette costanti e piccole riduzioni, ma noi abbiamo sempre detto che i fondi Covid messi a disposizione dal Governo durante la pandemia non sono stati usati con attenzione», dice Cozzi, «infatti sono stati impiegati per fare sconti a tutti, senza tener conto invece di aziende in difficoltà o famiglie in condizioni di disagio. Ora che i fondi Covid sono finiti, ci troviamo con le bollette aumentate del 10%. Ci sono famiglie con reddito medio che dovranno pagare fino a 60 euro in più rispetto all'anno precedente ed aziende che si trovano aumenti anche di 300 euro. A cosa è servito acquisire la TeAm se le spese sono aumentate e i servizi non sono migliorati? È chiaro che anche la trasformazione della Teramo Ambiente in società in house è stata un fallimento di questa amministrazione».
Veronica Marcattili