Castelli

Tentata truffa sui social durante il funerale di Cinzia, morta a 54 anni: chiedono soldi a parenti e amici

26 Agosto 2025

Castelli. Approfittando del dolore dei familiari e dei conoscenti di Cinzia Di Pietro, ignoti hanno messo in atto un tentativo di truffa: si prometteva la trasmissione del funerale in diretta social

CASTELLI. Una richiesta di amicizia dall’account Facebook “Funeral service” con la foto estratta dal necrologio della defunta Cinzia Di Pietro arrivata a gran parte dei paesani, ai parenti e ai conoscenti anche fuori provincia poco prima del funerale. Una volta accettata, venivano richiesti soldi tramite carta di credito per assistere alla funzione religiosa in diretta, mai mandata online. È la truffa, nella quale fortunatamente solo qualcuno è caduto, che domenica è stata perpetrata ai danni della famiglia Marroni-Di Pietro di Castelli.

I malintenzionati hanno approfittato del dolore di un’intera comunità e soprattutto di una famiglia unita per la prematura scomparsa, a soli 54 anni, di Cinzia, cittadina benvoluta e una mamma di quattro figli che ha lottato tre anni contro un male. Anche i familiari di Cinzia hanno ricevuto la richiesta con tanta rabbia dei figli per un gesto vile, oltre che illegale. «In tutto il dolore che abbiamo per la perdita della nostra cara mamma siamo stati presi di mira da questa truffa che non avevamo mai sentito», racconta Mirco Marroni, l’ultimogenito, «all’inizio credevamo fosse un servizio aggiuntivo delle onoranze funebri, ma alla loro smentita ci siamo resi conto che c’era qualcosa che non andava e abbiamo cercato di avvisare più persone in una sorta di catena. Purtroppo qualcuno è caduto nella trappola: siamo davvero senza parole, inorriditi per dove può spingersi l’essere umano, ma anche decisi a diffondere l’accaduto per evitare che, se ripetuto, qualcuno possa incapparvi».

Mirco spiega che a ricevere la richiesta social «sono stati perlopiù contatti nostri o di nostri amici. Non sappiamo se li hanno presi da un nostro profilo». E ancora: «Non abbiamo chiesto soldi e ci teniamo a ribadirlo a tutti». Gli occhi di Mirco si riempiono di lacrime. «Mamma era l’onestà in persona, una lavoratrice instancabile che ci ha insegnato i valori veri, oltre a darci un amore sconfinato», confida, «ha lottato come una leonessa contro la malattia e ha lasciato un vuoto incolmabile».

Cinzia era un’operaia, attiva per la comunità e molto devota. «In tanti ci sono stati vicino a darle l’ultimo saluto e li ringraziamo», conclude Mirco, «siamo arrabbiati per la truffa, ma soprattutto tristi nel constatare che ci sono persone senza cuore pronte ad approfittare del dolore e del lutto altrui». (a.d.f.)