Abruzzo, scontro sul turismo. D’Amario replica a D’Amico: «Vorrebbe una regione per i pellegrinaggi con i sandali»

Daniele D’Amario di Forza Italia, sottosegretario della giunta regionale con delega al Turismo, risponde al consigliere regionale di opposizione Luciano D’Amico che ha bocciato il piano del turismo della Regione imperniato sui grandi eventi
PESCARA. «Il professor D’Amico vorrebbe un Abruzzo povero ed emarginato, adatto solo ai pellegrinaggi con i sandali ai piedi, senza concerti, senza il Giro d’Italia e senza il ritiro del Napoli calcio». Così Daniele D’Amario di Forza Italia, sottosegretario della giunta regionale con delega al Turismo.
Al consigliere regionale di opposizione Luciano D’Amico che ha bocciato il piano del turismo della Regione imperniato sui grandi eventi – «Il ritiro del Napoli calcio, la Notte dei Serpenti, Cartoons on the bay, la partenza del Giro d’Italia, festival vari dal Dannunziano estivo al Dannunziano invernale, al Medioevo, alla birra», questo l’elenco di D’Amico – replica D’Amario punto su punto: «La realtà, inconfutabile, è ben altra. I dati ufficiali Istat raccontano una storia completamente diversa», dice il sottosegretario, «dal 2019, anno precedente la pandemia da Covid, preso correttamente quale riferimento in tutte le analisi dei flussi, fino al 2024, l’Abruzzo ha registrato una crescita delle presenze turistiche pari al 16,2%, risultando la seconda regione italiana per incremento percentuale, subito dopo il Lazio. Questo dato», dice D’Amario, «conferma la capacità della regione di attrarre visitatori in maniera costante e significativa, dimostrando come il turismo abruzzese stia vivendo una fase di vero sviluppo e consolidamento».
D’Amico dice che l’Abruzzo cresce poco; D’Amario ribatte che è vero tutto il contrario: «Analizzando i dati relativi al 2024 rispetto al 2023», osserva il sottosegretario, «l’Abruzzo si colloca al quinto posto nella classifica nazionale per incremento percentuale delle presenze turistiche, alla pari con la Sicilia, preceduta soltanto da Lazio, Sardegna, Lombardia e Puglia. Si tratta di un risultato estremamente lusinghiero, che evidenzia l’attrattività della regione in un contesto competitivo come quello italiano.
Il confronto con la media nazionale rende i dati ancora più significativi. Dal 2019 al 2024, la crescita media delle presenze turistiche in Italia si è attestata al 5,8%, mentre l’Abruzzo ha raggiunto il 16,2%, cioè oltre 10 punti sopra la media nazionale. Allo stesso modo», continua D’Amario, «considerando il periodo 2024 sul 2023, il tasso medio nazionale di crescita delle presenze turistiche è stato del 2,9%, mentre l’Abruzzo ha registrato un +5,5%, cioè oltre il 2,6% sopra la media italiana. A tutto questo va aggiunto l’esponenziale incremento dei posti letto: dal 2019 al 2024 si è registrata una crescita di 40.445 posti letto (+35,1%) che evidenziano la grande attenzione degli operatori turistici a voler ampliare la propria offerta rispetto a un’importante crescita di voglia d’Abruzzo».
Il turismo, con i fondi elargiti dalla Regione, resta al centro dello scontro politico: «Il centrosinistra», dice D’Amario, «continua, poi, a voler negare, anche di fronte ai numeri inconfutabili, il beneficio del ritiro del Napoli calcio nel comprensorio dell’Alto Sangro (Castel di Sangro, Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo), che ha portato a un aumento delle presenze turistiche dal 2019 al 2024 del +62,1%, oltre 10 volte il tasso di crescita della media nazionale e anche in questo comprensorio il numero dei posti letto, a fronte della grande domanda registrata, ha avuto un incremento di 2.230 unità, pari al 49,6%». D’Amario promuove la sua strategia: «È evidente come gli eventi culturali di rilievo nazionale, come la Notte dei Serpenti o il Festival Dannunziano e i grandi eventi sportivi, come il Giro d’Italia o il World Skate Games, che hanno come palcoscenico l’Abruzzo, portano enorme visibilità alla nostra regione, promozione del brand e una ricaduta economica immediata al sistema dell’accoglienza turistica e commerciale».
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