CORONAVIRUS

Effetto AstraZeneca sulle vaccinazioni anche in Abruzzo: uno su tre rinuncia

Brucchi (coordinatore regionale piano vaccini): "Il 25-30 per cento non si fida e finisce in coda". E nella provincia di Chieti i medici arrivano a casa per iniettare la dose agli over 80 non deambulanti

PESCARA. Il caso AstraZeneca rallenta la campagna vaccinale anche in Abruzzo. Il 25-30% di coloro che in questa fase avrebbero diritto al vaccino contro il Covid-19 sta rinunciando a causa del caos sul siero della multinazionale anglo-svedese. «Questo rallenta la macchina della campagna vaccinale. Si tratta di un vaccino che c'è, su cui le autorità sanitarie si sono già espresse favorevolmente e che va fatto. Non dimentichiamo che l'Inghilterra con AstraZeneca ha raggiunto l'immunità di gregge», commenta il coordinatore regionale del piano vaccini, Maurizio Brucchi.

«Qualche problema, questa vicenda, lo sta creando. Poco meno di uno su tre al momento sta rinunciando - spiega - Quando le Asl contattano coloro che avevano manifestato l'interesse, parte degli utenti, appurato che si tratta di AstraZeneca, rinuncia alla somministrazione e finisce in coda».

Ma la macchina, comunque, non si ferma. Tra le novità, una riguarda la provincia di Chieti: gli over 80 non deambulanti e gli assistiti per i quali ricorrono condizioni di grave rischio a lasciare la propria casa, dal prossimo 19 aprile usufruiscono della vaccinazione domiciliare. Sono i medici di medicina generale, che hanno sottoscritto l'accordo con la Direzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, a vaccinare a domicilio. Ai medici viene fornito l'elenco dei pazienti non ancora vaccinati, compresi i nominativi di quanti non hanno aderito alla campagna attraverso la registrazione in piattaforma.