Stasera l’appuntamento con “31 minuti”: inchiesta sulle università dell’Abruzzo

Il rettore dell'univesità di Teramo Christian Corsi

19 Dicembre 2024

Il settimanale di approfondimento giornalistico di Rete8 in collaborazione con il Centro condotto da Pietro Lambertini, in onda oggi alle 22, stasera si concentra sul peso della laurea, un tempo simbolo di riscatto dalla fatica della terra. Poi il racconto sulle università telematiche.

Sono 45mila gli studenti universitari in Abruzzo, iscritti ai tre atenei statali di Teramo, Chieti-Pescara e L’Aquila che competono con le grandi università di Roma, Milano e Bologna. “Corsa alla laurea”, è il titolo della puntata di “31 minuti”, settimanale di approfondimento giornalistico di Rete8 in collaborazione con il Centro condotto da Pietro Lambertini, in onda stasera alle ore 22. Nell’Abruzzo del passato, che cercava nelle industrie la prima emancipazione sociale, la laurea era il simbolo del riscatto dalla fatica della terra. E oggi quanto conta laurearsi? «Tantissimo», è la risposta decisa di Christian Corsi, il più giovane rettore d’Italia con i suoi 48 anni che guida l’università di Teramo, «non conta solo la laurea ma un percorso di formazione: studiare e continuare a studiare significa essere professionisti sempre più competitivi, aggiornati e al passo con i tempi».

Se prima la laurea era un pezzo di carta che poteva cambiare la vita, adesso il percorso di studi – in Abruzzo sono più di 170 i corsi – è tanto di più: dal primo all’ultimo esame fino alla tesi, gli studenti trovano occasioni di confronto, di crescita personale, opportunità di sviluppare una coscienza critica.

Stasera nella puntata di “31 minuti” c'è anche il racconto di Erika Gambino sui tre atenei nostrani e poi il nuovo fronte delle università telematiche: garantiscono il diritto di studio a tutti, ma il famoso “pezzo di carta” se preso online, quanto vale? Ce ne parla Sergio Caputi, ex rettore della D’Annunzio e oggi presidente dell’Università telematica Leonardo Da Vinci (Unidav). A chi non è mai capitato di vedere offerte e sconti appetibili su internet che pubblicano iscrizioni alle famose università come Pegaso, E-campus o Mercatorum.Perché questi annunci martellanti? «Badano molto all’aspetto commerciale e poco a quello culturale», taglia corto Caputi che stasera ci racconta anche del caso delle telematiche finite sotto inchiesta per «titoli consegnati in tempi record».

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