Acqua, chiusure anticipate tubature vecchie e sprechi

Guardiagrele, ieri rubinetti a secco già dalle 20, portata delle sorgenti al minimo ora si attende l’incontro chiesto dal sindaco col prefetto e il presidente della Sasi
GUARDIAGRELE. Ieri il distacco è stato anticipato alle 20. La stagione estiva precipita nei rubinetti a secco già nelle ore serali nonostante le assicurazioni della Sasi spa su distacchi che avrebbero inciso soltanto nelle ore notturne. La forbice tra le ore di funzionamento dell'erogazione e quelle di condutture a secco potrebbe allargarsi progressivamente nei prossimi giorni, fino a raggiungere il black-out idrico già registrato nel 2011, quando l'acqua mancò per 2 giorni a Guardiagrele e poco meno di 3 giornate in diverse zone dei 7 Comuni pedemontani serviti dall'acquedotto dell'Avello. Chiamarla emergenza è quasi un eufemismo. La portata ormai minima alle sorgenti superficiali in quota nel territorio di Pennapiedimonte, accreditate di un apporto di 20 litri al secondo contro i 40 a regime, è soltanto uno dei termini del problema. Tra le carenze ci sono i serbatoi urbani sottodimensionati per i ritmi di consumo e le utenze attuali, talvolta triplicate rispetto agli anni della installazione. A nome di tutti i sindaci del comprensorio, Sandro Salvi ha richiesto un vertice sull'acqua al prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis, incontro che dovrebbe tenersi la prossima settimana con la partecipazione del presidente della Sasi Domenico Scutti munito di novità su investimenti a lungo termine sulla rete e interventi di manutenzione immediata resi possibili dal bilancio del gestore idrico del Chietino in fase di approvazione. «Oltre agli infiniti problemi alle sorgenti, le adduttrici, le cabine di riunione e le reti», spiega l'ex consigliere comunale Nello Iacovella che in questi giorni segue da vicino la questione, «abbiamo in questi giorni di continui distacchi un alternarsi di acqua e aria nelle condutture, soggette di continuo a colpi di ariete che immettono nella rete sostanze estranee e contribuiscono, ovviamente, a un deterioramento delle stesse condotte, messe a dura prova oltre che in gran parte vecchie e in attesa di sostituzione da anni».
Acqua sempre meno pura anche se entro i livelli della potabilità, ma soprattutto acqua che viene dispersa in grandi quantità nelle ore notturne. «Continuiamo, ma inutilmente», annota Iacovella, «a far presente alla Sasi che i serbatoi si rimepiono di notte molto presto a causa del loro ridotto volume. E al livello di pieno inizia la tracimazione che fa perdere una incalcolabile quantità d'acqua. Investimenti tempestivi in nuove cisterne, elettrovalvole e sensori ci avrebbero risparmiato questo calvario».
Francesco Blasi
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