Assistenza ai disabili gravissimi, la protesta dei genitori: senza benefici tre famiglie su 4

Sostegno continuativo a figli e parenti: nella nuova graduatoria il contributo va solo a 21 nuclei su 80, altri 60 indicati come “ammessi non finanziati”. Gli esclusi annunciano ricorsi: schiaffo alla dignità
ORTONA. Da anni ricevono un sostegno economico pubblico per poter garantire assistenza continuativa a figli o parenti in condizioni di disabilità gravissime. Ma con la nuova graduatoria, resa pubblica recentemente dall’Ambito distrettuale sociale del comprensorio ortonese, in molti si sono ritrovati esclusi. E ora chiedono chiarezza. Nell’elenco, solo 21 nuclei familiari su 80 risultano beneficiari di un assegno di cura annuale. L’importo è di 12mila euro (e in un caso ne sono stati riconosciuti 7.327). Gli altri 60 nuclei, pur ritenuti idonei, sono indicati come “ammessi non finanziati”. Una dicitura che, nei fatti, esclude dal beneficio economico quasi tre famiglie su quattro, generando in molte di loro rabbia, amarezza e dubbi sull’operato delle istituzioni.
I CASI SEGNALATI
Teresa Carmela Paolini è la madre di Jessica, 33 anni, giovane che ha una condizione rara e complessa e vive da sempre con il massimo livello di non autosufficienza. «Siamo stati ai primi posti della graduatoria per oltre dieci anni», dice, «e ora ci ritroviamo al 32º privi di assegno, pur con lo stesso Isee, con mia figlia che peggiora, e senza una nuova visita da parte della Uvm (l’Unità di valutazione multidisciplinare dell’Asl, ndc). L’ultima visita risale a prima del Covid. Come si può rivedere un punteggio senza valutazione diretta?» chiede. Jessica ha ottenuto 54 punti: appena tre in meno rispetto all’ultima posizione finanziata. «L’anno scorso», racconta Paolini, «ci hanno riconosciuto 4.600 euro annuali, somma che bastava a coprire il doppio delle domande». Una situazione analoga viene denunciata da Maria Luisa Minconetti, madre di Lucia, 32 anni. Lucia vive una condizione di «gravissima compromissione di vita», come si legge nell’ultimo referto medico che la madre ci mostra, e ha bisogno di assistenza h24, come molte delle 81 persone richiedenti. «Io stessa», dice Maria Luisa, «sono malata di sclerosi multipla da trent’anni e resisto per Lucia. Perché il nostro aiuto è stato ridotto a zero da un anno all’altro? Siamo lasciate sole. È uno schiaffo alla nostra dignità».
L’AVVISO PUBBLICO
L’assegno è destinato a chi ha una condizione di disabilità gravissima accertata e un Isee non superiore a 50mila euro. Stando alla tabella dell’avviso pubblico, il contributo può variare da 400 a 1.000 euro mensili in base al “grado di compromissione funzionale e all’intensità del bisogno assistenziale”, valutato dalla Uvm. Eppure, nella graduatoria pubblicata, 20 persone finanziate risultano destinatarie del massimo importo anche se il punteggio attribuito non raggiunge i 90 punti previsti per ottenerlo. Chi è in cima alla graduatoria, infatti, ha 61 punti, che da avviso pubblico corrisponderebbero a 850 euro mensili (10.200 per l’intera annualità). Seguendo la stessa tabella, a Jessica ne spetterebbero 800 e a Lucia 750. Forse l’avviso è stato integrato? Le famiglie non ne hanno contezza.
LA POLITICA
L’assessora alle politiche sociali di Ortona, Anna Rita Guarracino, riferisce che l’Ambito territoriale ha applicato linee guida nazionali e regionali: «Non siamo noi a stabilire i criteri», afferma, «ma ci stiamo occupando del caso. Abbiamo già interloquito con la Regione, anche tramite il sindaco Angelo Di Nardo per capire se e come si possa intervenire. Restiamo aperti al dialogo con le famiglie e ci saranno altri bandi per il sostenerle».
I RICORSI Intanto, diversi familiari stanno valutando di attivarsi legalmente per chiedere che sia verificata la correttezza delle valutazioni mediche e la coerenza tra quanto previsto dall’avviso e quanto applicato nella graduatoria.