Chieti, si fingono giornalisti per poi svaligiare la case

3 Aprile 2016

I ladri carpiscono informazioni utili con delle finte interviste, poi il furto mentre i padroni sono assenti

CHIETI. Non c’è limite alla fantasia del crimine. Due giorni fa dei ladri sono riusciti a svaligiare una casa con i proprietari dentro, senza che questi, purtroppo e per fortuna, si siano accorti di nulla. Niente narcotici questa volta, ma solo l’accurato studio delle abitudini dei padroni di casa.

E per carpire il massimo delle informazioni sulla vita della famiglia, i ladri si sono fini anche giornalisti televisivi che da giorni si erano fermati nel quartiere ad intervistare i residenti. Tutte scuse per scovare il bersaglio più adatto e poi colpire. Il furto è avvenuto la sera di due giorni fa ai danni di una famiglia residente in via Salvatore Cutelli, nel popoloso quartiere di Filippone.

Il piano criminale è scattato intorno alle 19.30. La famiglia presa di mira abita in una palazzina di tre piani. Al pian terreno c’è la taverna, a quello superiore l’appartamento del capofamiglia e all’ultimo piano quello dei figli. Al momento dell’arrivo dei ladri, il padrone di casa si trovava in taverna, mentre la moglie era al piano più alto, in casa dei figli.

L’appartamento nel piano intermedio era rimasto, dunque, vuoto. Ed è qui che hanno colpito i ladri. Salendo attraverso il porticato, hanno forzato una finestra e sono entrati dentro. La prima cosa che devono aver fatto è stata chiudere il portone dell’appartamento con il chiavistello, in modo da avere il tempo di fuggire in caso di emergenza

Oltre ad aver sprangato il portone i ladri hanno anche aperto le finestre dell’abitazione, così da poter accedere a una pronta via di fuga nel caso ci fosse stato bisogno di darsela a gambe in fretta e senza ostacoli sul proprio cammino. Sbarrata la porta e aperte le finestre, i ladri hanno iniziato a mettere a soqquadro l’appartamento per rubare tutto quello che potevano trovare: soldi e oggetti di valore. Moglie e marito non si sono accorti di nulla. Neanche il figlio, che è passato proprio al momento del furto dal piano superiore all’esterno per andare a buttare l’immondizia, si è accorto di qualcosa.

A scoprire tutto è stata la signora quando ha cercato di rientrare a casa e si è trovato il portone d’ingresso chiuso dal di dentro con il chiavistello. Insomma, i ladri hanno architettato il colpo molto bene. Sin da quando, come hanno testimoniato i residenti del quartiere, da qualche giorno avevano iniziato un minuzioso controllo del rione. Il metodo escogitato è davvero fantasioso.

Sempre a stare alle testimonianze dei residenti, infatti, da giorni una troupe della tv stava intervistando gli abitanti della zona. Chiedevano, tra le altre cose, che mestiere facevano gli intervistati e cercavano di capire il più possibile delle loro vite. Sicuramente, inoltre, ci saranno stati lunghi appostamenti alla palazzina di via Cutelli, per studiare le abitudini della famiglia. Poi c’è stata la telefonata civetta. Vale a dire che qualche giorno prima del furto qualcuno ha chiamato a casa della famiglia per lamentare il fatto che i loro cani abbaiassero troppo forte. Chi ha risposto al telefono si è difeso dicendo subito la verità e rendendo nota così l’ultima informazione che serviva ai ladri prima di colpire e cioè che non c’erano cani in casa.