Vasto

Il buttafuori vittima dell’agguato a Termoli dimesso dall’ospedale: «Ho subito minacce prima delle 8 coltellate»

11 Agosto 2025

Il 38enne di Campobasso ha lasciato il San Timoteo dopo le cure per l’aggressione di 10 giorni fa. Quattro indagati dalla Procura di Larino: perquisizioni a Vasto, San Salvo, Furci e Fresagrandinaria

VASTO. Dario Tavaniello, il buttafuori di 38 anni di Campobasso accoltellato dieci giorni fa a Termoli, è stato dimesso dall'ospedale San Timoteo ma sul suo corpo ci sono ancora segni evidenti dell'aggressione subita. Segni che probabilmente non andranno via e che oltre al corpo hanno segnato l'uomo anche nell'anima. Chiede giustizia Tavaniello e ringrazia i carabinieri che continuano ad indagare senza sosta. Lui ha parlato con loro. Buona parte delle indagini si concentrano sul Vastese. Non a caso tre dei quattro indagati sono abruzzesi e tre giorni fa sono state perquisite abitazioni a San Salvo, Vasto, ma anche Furci e Fresagrandinaria. La verità a parere dell'avvocato Roberto D'Aloisio, che assiste Tavaniello, potrebbe essere vicina. Nel frattempo le indagini sono coperte dal massimo riserbo.

«Chi sa parli», è l'invito del penalista. Oltre al trentottenne è stata ferita anche una ragazza esperta in arti marziali che stava parlando con il buttafuori. «Li ho visti», ripete Tavaniello. «Erano incappucciati ma sono persone che conosco. Avevo ricevuto minacce ma non ho dato peso a quelle frasi. Ringrazio tantissimo i carabinieri per quello che stanno facendo e la magistratura». Dario Tavaniello è stato colpito con otto coltellate e la lama ha sfiorato organi vitali. Oltre alle coltellate è stato colpito anche con grosse spranghe. Lo ha salvato il fisico possente (è alto due metri) e il collega che è intervenuto. Si è trattato di un’aggressione brutale che ha scosso profondamente sia Termoli che il Vastese.

Quattro delle cinque perquisizioni fatte nel Vastese hanno dato esito negativo, come confermato dagli avvocati Massimiliano Baccalà e Giuseppe La Rana, che assistono alcuni degli indagati, ma le indagini degli investigatori proseguono tra Vasto e San Salvo. È un’operazione delicata alla ricerca del movente e di elementi utili all’inchiesta.

L’aggressione al 38enne fa il paio oltretutto con il danneggiamento dell'auto di un giovane vigilante che lavora per un’agenzia del Vastese. Due episodi che, a parere degli inquirenti, sono collegati. Fondamentale potrebbe rivelarsi la testimonianza di un giovane che si trovava non lontano dal locale in cui c'è stato l’accoltellamento e che, con le sue dichiarazioni, avrebbe consentito di riconoscere i presunti autori del gesto. Le sue parole sono ora al centro di un’inchiesta che potrebbe presto portare a sviluppi significativi. La Procura di Larino ha in mano diversi elementi e sta ricomponendo il mosaico. Tutto fa pensare che si sia trattato di una azione mirata ad intimorire persone che operano nell’ambito della legalità e della tutela. Non è escluso che prima di Ferragosto vengano adottati provvedimenti.