Alloggi Ater, inquilini al freddo nelle case popolari: «Non si può vivere così»

Ennesima denuncia di degrado dalle palazzine di via Palmiro Togliatti: «Infissi rotti, spifferi ovunque. Ci hanno detto di arrangiarci»
AVEZZANO. Aria fredda, spifferi ovunque e la paura di un nuovo inverno con sciarpe e cappotti in casa. Gli inquilini degli alloggi di edilizia popolare di via Palmiro Togliatti, nella zona nord di Avezzano, sono sempre più preoccupati per i mesi che verranno.
Quanto accaduto lo scorso anno, con termosifoni spenti per settimane e stufette accese notte e giorno per scaldare l'ambiente in altre palazzine Ater della città, li preoccupa e non poco. Ma ancora di più li preoccupa la situazione degradata degli infissi che ormai non riescono più a isolare gli ambienti in cui vivono. «Come possiamo accendere i termosifoni con gli infissi in queste condizioni?», ha chiesto adirata l'inquilina Manuela Morelli. «Nel nostro palazzo sono totalmente rotti, io li apro e li chiudo con il cacciavite. Se accendiamo i termosifoni rischiamo di spendere tantissimo perché con tutti gli spifferi che ci sono è difficile scaldare l'ambiente. Per questo chiediamo un intervento dell'Ater, perché è impossibile vivere così», aggiunge.
Ad Avezzano, a causa delle temperature scese a picco, il sindaco Gianni Di Pangrazio ha autorizzato prima del tempo l’accensione degli impianti di riscaldamento nelle scuole e negli uffici pubblici e privati. Anche nelle abitazioni, essendo la provincia dell'Aquila classificata come E, a partire dalla metà di ottobre ognuno in modo autonomo (poiché ciascuna abitazione dotata di caldaia) ha iniziato ad accendere i termosifoni ma senza ottenere risultati.
«Le nostre case non si riscaldano perché le finestre sono troppo rotte e non sappiamo più come ripararci dal freddo», ha ricordato Annunziata De Rosa, residente in via Togliatti, «per questo chiediamo con urgenza che le finestre vengano rimesse a nuovo. Io sono mi sono anche recata personalmente negli uffici di Ater perché così non posso più stare. Mi hanno risposto che se ho i soldi posso ripararle da sola, altrimenti mi devo arrangiare. Una vergogna».
La situazione è ancora più drammatica per le persone anziane che, rimanendo ferme per tante ore al giorno, avvertono ancora di più il disagio. Come una 93enne, che abita con il figlio in via Togliatti, ed è costretta a stare tutto il giorno con una stufetta elettrica accanto, una sciarpa addosso e una coperta sulle gambe per potersi riscaldare.
«Le nostre case non si riscaldano neanche con i termosifoni accesi tutto il giorno perché tutti abbiamo le finestre rotte», ha raccontato l'inquilina Elda Candeloro, «praticamente noi paghiamo il doppio e a volte anche il triplo di riscaldamento perché dagli infissi entra l'aria giorno e notte».
La problematica segnalata più e più volte dagli inquilini di via Togliatti all'Ater non è stata mai risolta. Ai problemi legati alla manutenzione degli infissi, tra serrature e maniglie spaccate, adesso si sono aggiunti anche quelli delle temperature all'interno delle abitazioni che soprattutto la notte vanno giù a picco a scapito soprattutto di anziani e bambini.
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