Case pure agli universitari

Censimento per gli studenti domiciliati al 5 aprile.

L’AQUILA. E’ salito a 2.850 il numero delle dichiarazioni riconsegnate alla Protezione civile dai cittadini le cui abitazioni sono state dichiarate E o F, oppure che si trovano nelle zone rosse dell’Aquila e delle sue frazioni. Ma oltre agli aquilani, l’appello ad aderire al censimento dei fabbisogni abitativi coinvolge anche gli studenti universitari che al 5 aprile risultavano domiciliati all’Aquila. Il censimento si chiuderà il 10 agosto. L’iniziativa assunta dalla Protezione civile e dal Comune - con l’ausilio di esercito, carabinieri e volontari (300 le persone messe in campo) - servirà a segnalare le preferenze degli sfollati tra le tre soluzioni abitative provvisorie individuate. Si va dall’appartamento in affitto (a spese dello Stato), nel comune dell’Aquila o in quelli limitrofi, a un alloggio del progetto Case (indicando la preferenza tra le 19 località dove sono in corso le costruzioni), per finire con un contributo per l’autonoma sistemazione. La Protezione civile ha già avviato la lettura ottica dei moduli protocollati. Cinquecento quelli già passati attraverso lo scanner.

Nella giornata di ieri e nelle sole postazioni mobili della Protezione civile (centro commerciale L’Aquilone e via Rocco Carabba, davanti alla sede del Comune) sono stati distribuiti un migliaio di moduli, mentre sono state 1.200 le persone assistite per la compilazione dei questionari che, ricordano gli operatori, vanno interamente compilati senza lasciare alcuna sezione vuota. Dalla giornata di sabato a quella di ieri, secondo i dati riepilogativi forniti dalla dottoressa Luisa Franchina, (Protezione civile), sono stati circa 15 mila i moduli distribuiti, mentre 7 mila sono state le persone assistite per la compilazione. «Un flusso rispondente alle nostre previsioni» chiarisce Franchina, che ipotizza la restituzione - alla data del 10 agosto - di 15-16 mila domande protocollate, o giù di lì.

UNIVERSITARI. Anche gli studenti universitari che al 5 aprile scorso risultavano domiciliati all’Aquila e la cui abitazione è stata classificata E o F, oppure è situata nella cosiddetta zona rossa, possono compilare il questionario per il censimento del fabbisogno alloggiativo. E’ la stessa Università a invitarli a farlo. Gli studenti dovranno barrare, in seconda pagina, la specifica casella (numero 56) denominata «alloggio universitario». Il modulo dovrà essere consegnato, sempre entro e non oltre il 10 agosto, nelle sedi del Com (Centri operativi misti) in quelle dei Coi (Centri operativi intercomunali) di Giulianova, Montesilvano Ortona e Lanciano, nelle sedi del Comune (via Carabba e via Scarfoglio), in quella dei vigili del fuoco (via Pescara), nelle due postazioni mobili della Protezione civile, nonché nelle 46 tendopoli dove è prevista la presenza dei militari impiegati in questo servizio. Il rettore dell’Università degli studi dell’Aquila, Ferdinando di Orio, ricordando che l’ateneo «ha dato il segno concreto di voler legare il proprio destino alla città», si augura che il censimento «metta in luce non solo il desiderio dei ragazzi di tornare, ma soprattutto l’attenzione che la città vorrà accordare a questa istituzione che, in tempi brevissimi, ha ristabilito le attività quotidiane ».

LA RICOSTRUZIONE. Intanto, il vice presidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis, «invita» il sindaco Massimo Cialente e il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi «a smetterla con il rimpallo di responsabilità. I giorni passano e alcune decisioni urgenti e inderogabili non vengono assunte». Per l’esponente dell’Mpa ci sono alcune decisioni sulla ricostruzione che devono essere adottate da Comune e Regione: tra le più urgenti «una struttura che si occupi in maniera sostanziale del terremoto, un’unità di crisi, un ufficio sisma dotato di uomini e risorse». E ancora, De Matteis segnala «l’esigenza in tempi brevissimi di un piano di ricostruzione, tenendo conto che ancora oggi non c’è stato un incontro sull’argomento che il Comune ha il compito di predisporre d’intesa con la Regione». Secondo De Matteis «Comune e Regione devono individuare le strategie necessarie per una operazione di grande complessità». Un altro punto ritenuto fondamentale è quello delle case: «Si continua a parlare delle casette, ma nessuno dice dove dovrebbero finire i 50 mila che resteranno fuori, anche se sappiamo tutti che il piano case oltre che essere urbanisticamente un fallimento è stato clamorosamente smentito dai numeri».

SECONDE CASE. Ma alle polemiche seguono le proposte. De Matteis chiede anche un- ’ordinanza per le seconde case con l’intento di «recuperare quelle classificate come A e B, utilizzando risorse già stanziate e finalizzate all’affitto per gli sfollati e gli studenti universitari fuori sede ». Appena il giorno precedente il vice capo del dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, ha spiegato alla quinta commissione consiliare che i contributi per il ripristino delle case verranno erogati direttamente alle imprese, con una prima tranche del 25% già all’apertura del cantiere. Quindi possibilità di iniziare subito i lavori anche per le seconde case.

CONTROLLI SUI FITTI. Inoltre De Matteis propone la costituzione di un nucleo di controllo — gestito dalle forze dell’ordine — che possa agire da deterrente contro le speculazioni che si registrano nel mercato degli affitti. «E’ in atto una rincorsa all’aumento incontrollato degli affitti su un mercato già di per sé ridotto. Bisogna mettere in campo uno strumento che controlli e reprima questo fenomeno».

CASE FAMIGLIA. Sin qui la questione case, mentre una buona notizia arriva per i pazienti del dipartimento di salute mentale della Asl aquilana, ospiti della tendopoli del Globo. Oggi questi pazienti saranno, infatti, trasferiti in container e strutture in legno situate a Collemaggio e a Paganica. Le nuove strutture si adattano meglio alle esigenze logistiche degli assistiti e del personale medico che, in questi tre mesi, è stato affiancato nella gestione dell’emergenza dai volontari che coordinano le attività delle tendopoli.