Cioni e Rainaldi: «Occasione sfruttata male»

Commercianti e imprenditori: interventi troppo generici e sviolinate per ingraziarsi l’ospite

L’AQUILA. La visita del presidente del consiglio Matteo Renzi , non ha soddisfatto del tutto la platea locale. Per alcuni dei rappresentanti delle organizzazioni di categoria quella di martedì, la giornata più attesa negli ultimi 18 mesi all’Aquila, è stata più che altro «un’occasione persa». In particolare, si poteva fare di più secondo Ezio Rainaldi di Confindustria, e Celso Cioni di Confcommercio. Voci differenti del territorio, il cui pensiero, con le dovute differenze, si può sintetizzare così: «Bene la visita di Renzi, bene l’impegno preso verso L’Aquila. Adesso, però, si passi dalle promesse ai fatti». Anche gli interventi del presidente della Regione Luciano D’Alfonso e dello stesso sindaco sono risultati «troppo generici», quasi delle sviolinate per “ingraziarsi” l’ospite. Il primo a infierire è Rainaldi. Parlando al pubblico nella sala del Gran Sasso science institute, Renzi ha detto che «rigore è quando l'arbitro fischia», riferendosi proprio alla questione tasse parafrasando l’ex allenatore della Sampdoria, il compianto Vujadin Boskov. «Per noi questo significa che l’arbitro è il governo, il quale non è nostro compagno di squadra, e il contraltare è l’Europa», ha detto l’imprenditore. «È il presidente del Consiglio a doversi fare carico di rispondere all’Europa sulla questione delle tasse». Insomma, non basta impegnarsi verso l’Europa, si deve andare dritti all’obiettivo. Da Rainaldi, infine, anche una stoccata a coloro che rappresentano a livello di categoria gli imprenditori del cratere, in particolare il direttore della Confindustria della provincia dell’Aquila Carlo Imperatore, intervenuto davanti a Renzi, il quale, a detta di Rainaldi, avrebbe fatto un intervento «poco mirato sui problemi degli imprenditori». «Avrebbe dovuto invece parlare un imprenditore che sta sul campo», la stoccata di Rainaldi. «Assistiamo a uno scollamento tra coloro che sono sul campo e i nostri rappresentanti».

Cioni ritiene positiva l’idea di avviare gli innovativi “contratti di sviluppo” per 15 territori del Mezzogiorno, tra cui anche l’Abruzzo . «Ma al di là di questo», ha commentato, «l’impressione è che di tecnico nell’incontro con il governo ci sia stato ben poco».

Marianna Gianforte

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