Incendio a Pescina, anche Scelli sul posto per seguire i soccorsi: “Dietro c'è una mano criminale”

Durante la sua visita, il direttore dell’agenzia regionale di protezione civile ha voluto ringraziare e manifestare tutto il proprio apprezzamento alle squadre per l’incessante lavoro svolto, giorno e notte, senza risparmio di energie
L’AQUILA. Due incendi boschivi sono attivi sul territorio regionale e stanno impegnando uomini e mezzi sul territorio. Il primo incendio interessa una vasta area di oltre 50 ettari sul Monte Salviano, nel comune di Capistrello. Per il contenimento delle fiamme sono in azione due elicotteri e un canadair, supportati da squadre a terra dei vigili del fuoco e della protezione civile regionale. Il secondo incendio è attivo dal pomeriggio di ieri nel territorio del Comune di Pescina, su una superficie boscata di circa 40 ettari. Sul posto opera l’elicottero regionale “Lince Rossa”. A supporto dell’intervento su Pescina, alcuni agricoltori locali stanno utilizzando i propri trattori per realizzare linee tagliafuoco, movimentando la terra al fine di impedire l’espansione delle fiamme.
Data la complessità dell’incendio di Pescina, il direttore dell’agenzia di protezione civile, Maurizio Scelli, si è recato personalmente sul luogo per seguire da vicino l’evolversi della situazione. Durante la sua visita, il direttore ha voluto ringraziare e manifestare tutto il proprio apprezzamento alle squadre della protezione civile e ai vigili del fuoco per l’incessante lavoro svolto, giorno e notte, senza risparmio di energie. "C'è una mano criminale dietro gli incendi che si sono sviluppati nella Marsica. Qualcuno ha voluto che si scatenasse questo inferno. Gli indizi sono molto chiari: c'è una volontà. Resta da capire se si tratti di episodi di tipo doloso o colposo", ha detto Scelli all’Ansa.
"Non spetta a noi accertarlo, saranno le forze dell'ordine a farlo, ma i tecnici - ha aggiunto Scelli - mi dicono che ci sono indicazioni molto chiare. La Marsica è flagellata da giorni dagli incendi. I roghi scoppiano sempre alla stessa ora, all'imbrunire, quando è difficile far intervenire i mezzi aerei. I punti interessati ci dicono che la propagazione non è possibile, che non c'è autocombustione".
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