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L’ira dei medici: «Al pronto soccorso turni fino a 12 ore»

CASTEL DI SANGRO. Turni di lavoro estenuanti – fino a 12 ore al giorno – con soli tre medici in servizio. Lavorare al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Castel di Sangro in estate è sempre...

CASTEL DI SANGRO. Turni di lavoro estenuanti – fino a 12 ore al giorno – con soli tre medici in servizio.

Lavorare al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Castel di Sangro in estate è sempre più difficile. Da una parte i tagli in organico, dall’altra il picco dei turisti, specie nel mese in agosto. Da settembre dello scorso anno, i medici in servizio al pronto soccorso sono scesi a quattro, rispetto a un organico previsto di otto.

I tagli alla spesa sanitaria si fanno sentire in tutte le strutture della provincia. Ma durante il periodo estivo, la situazione è ancora più critica a Castel di Sangro, in quanto ci sono le ferie stagionali da smaltire. A turno, ciascuno dei quattro medici è andato in ferie, lasciando gli altri tre a coprire una turnazione spalmata su 24 ore, con situazioni di continua emergenza in quanto sono tante le famiglie che raggiungono l’Alto Sangro per trascorrere le vacanze.

Una condizione difficile anche in altri reparti. Ad esempio, l’unità di Ortopedia, traumatologia, chirurgia generale non è operativa nei mesi estivi e a farne le spese sono gli utenti, come ad esempio l’anziana di 84 anni trasportata qui d’urgenza nel weekend di Ferragosto, e poi trasferita al presidio di Sulmona, distante quasi 50 chilometri.

Gli operatori sanitari denunciano queste difficoltà ricordando «che nella realtà difficilmente si riescono a garantire orari e riposi del personale entro i parametri inquadrati dalla legge 161/2014 di attuazione della direttiva comunitaria 88/2003 sui turni di lavoro».

In base a queste norme, ogni 24 ore il lavoratore avrebbe diritto a 11 ore di riposo consecutivo. Se il lavoro giornaliero eccede le 6 ore il lavoratore deve beneficiare di pausa non inferiore a 10 minuti.

Ogni sette giorni il dipendente ha diritto ad almeno 24 ore consecutive di riposo, da cumulare con le ore di riposo giornaliero già citate.

Anche il ricorso agli straordinari è regolato da leggi e orientamenti e non può comunque mai superare le 250 ore annuali. In pratica, la necessità di garantire il servizio in tre persone, costringe i medici a lavorare ben oltre queste indicazioni legislative. «Più volte», spiegano alcuni medici al servizio dell’ospedale, «è stato chiesto, da noi e dal primario, al manager della Asl Rinaldo Tordera, al direttore sanitario del nostro presidio ospedaliero e al direttore sanitario d’azienda, di provvedere, anche disponendo anche il trasferimento temporaneo di medici da ospedali vicini per coprire determinati turni, ma ad oggi nessuna risposta e nessuna soluzione alle nostre richieste è stata data».

La preoccupazione da parte di personale e utenti resta dunque altissima. (fab.i.)

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