Progetto Case e Map affitti da 25 a 200 euro

Il provvedimento riguarderà chi prima del sisma pagava un canone di locazione Cialente: «Trattamenti differenziati in base al reddito e controlli a tappeto»

L’AQUILA. Nuovi canoni di locazione, per i residenti del Progetto Case e dei Map e linea dura nei confronti di morosi e furbetti. Il primo giro di vite, annunciato dal sindaco Massimo Cialente e dall’assessore Fabio Pelini, riguarda gli affittuari ante-sisma, che pagheranno in base al reddito, e coloro che, pur risultando assegnatari di un alloggio provvisorio, non lo occupano. Ma Pelini non esclude, per il 2014, che il canone mensile possa essere esteso anche ai proprietari di edifici inagibili. Mentre Cialente ha un’altra idea. Solo ipotesi, che hanno scatenato una ridda di polemiche sui social network. Del resto, le novità il sindaco le ha scritte sulla sua pagina Facebook: uno strumento «privilegiato e immediato» per tastare il polso della situazione e le reazioni dei cittadini. In ogni caso, le proposte di rimodulazione degli affitti, calcolati tenendo conto del reddito Isee, saranno discusse in assemblea pubblica per poi passare al vaglio di giunta e consiglio comunale.

Secondo Cialente, «tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». E con questo spirito, e considerando le attuali difficoltà sociali, sono state predisposte delle fasce di affitto, che partono da un minimo di 25 euro al mese. «Nell’ambito dell’assistenza alla popolazione», spiega il sindaco, «vi sono coloro che erano in affitto al momento del sisma, oppure erano inquilini delle case popolari. Questi nuclei sono oggi nei Progetti Case o Map, in fitto concordato o case del Fondo, o ricevono il Cas. Già ora si paga un canone, ma la platea dei nuclei familiari affittuari si va ampliando, ed è necessaria una revisione che sia giusta e trasparente. Abbiamo pensato che la cosa più corretta ed equa sia quella di creare una differenziazione nel pagamento dell’alloggio in base al valore Isee, cioè al calcolo del reddito di una famiglia corretto con i beni immobili, ma soprattutto con il numero dei membri (coniuge e figli)».

Gli scaglioni presi in esame sono i seguenti: con un Isee inferiore a 7000 euro si pagheranno 25 euro al mese di affitto; con un reddito tra 7000 e 9000 il canone sarà di 50 euro; con Isee tra 9000 e 12000 euro l’affitto sarà di 100 euro mentre tra 11000 e 13000 euro se ne pagheranno 200. Con un Isee superiore a 13000 euro, infine, l’affitto sarà calcolato secondo i patti territoriali. Lo stesso criterio si applicherà agli affittuari ante-sisma che usufruiscono dell’autonoma sistemazione. A breve, inoltre, verrà svolto un altro censimento tra tutti gli assistiti. «Dobbiamo fare il punto», aggiunge Cialente, «anche per capire come riuscire a far quadrare i conti della manutenzione degli alloggi (7-9 milioni all’anno), ma soprattutto capire i tempi di rientro nelle abitazioni». Infine, la caccia ai morosi e ai furbetti: «È chiaro che, considerando i costi degli affitti», sottolinea il sindaco, «nessuno potrà più accettare morosità, visto che li abbiamo calcolati in modo che chiunque potrà pagare secondo le proprie risorse. Inoltre, molti alloggi non sono occupati, o lo sono saltuariamente. Finora i controlli sono stati affidati solo ai vigili urbani. Ma d’ora in poi chiederemo anche l’intervento della Finanza. Chi non ha bisogno dell’appartamento lo restituisca. Anche perché, partendo i controlli, andranno incontro a pesanti sanzioni. La situazione è difficile», conclude il sindaco, anche a nome dell’assessore Pelini, «e ciascuno dev’essere corretto e fare il proprio dovere, sapendo che noi stiamo cercando di creare regole democratiche e solidali».

Romana Scopano

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