Ricostruzione, Cicchetti vice dimezzatoTrovati i soldi per i debiti dell'emergenza

Nuova ordinanza di Berlusconi: Cicchetti vicecommissario, non guiderà la Struttura di emergenza e Cialente non si dimette più . Si sbloccano i fondi per l'emergenza, ecco lo stratagemma di Chiodi

L'AQUILA. La nomina di Cicchetti a vicecommissario - con disinnesco delle dimissioni di Cialente - soldi per saldare i debiti dell'emergenza, una commissione di saggi che vigili sulla ricostruzione, fondi per risistemare i campi sportivi. Sono i contenuti della nuova Ordinanza del Presidente del Consiglio. Previsti anche nuovi Map a Paganica e una sede per la Protezione civile. La missione romana del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, una tre giorni molto intensa, ha prodotto, sottolinea lo stesso presidente della Regione, «esiti molto soddisfacenti». Ieri l'incontro con esponenti politici di spicco e la definizione dei dettagli dell'ordinanza.

LA TASK FORCE A ROMA. Nasce un organismo di vigilanza e controllo sui lavori. Si tratta di un gruppo interministeriale appositamente istituito su richiesta di Chiodi che sarà finalizzato ad ottimizzare la collaborazione istituzionale tra le diverse amministrazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza e a favorire la tempestività nella condivisione di ogni provvedimento necessario. Presieduto e coordinato da un incaricato del ministero dell'Economia e delle finanze, sarà composto da rappresentanti - oltre che della Struttura commissariale - della presidenza del Consiglio dei ministri, del Dipartimento della Protezione civile e dei dicasteri dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dell'Ambiente». «Non posso andare ogni volta a Roma con la valigetta», spiega Chiodi, «e fare il commesso viaggiatore. Il 10 agosto con una lettera ho chiesto un vicecommissario e un gruppo di lavoro».

I SOLDI. I 714 milioni di euro nella disponibilità del commissario Chiodi per la ricostruzione rappresentavano, come ammette lo stesso presidente «un'incongruenza, perché erano praticamente inutilizzati in attesa delle pratiche dei soggetti attuatori (Provveditorato alle Opere pubbliche e Comuni ndr), mentre mancavano i fondi per far fronte ai debiti dell'emergenza. Siamo riusciti a trovare una soluzione tecnica». Chiodi è autorizzato a pagare i debiti contratti dopo il 1º febbraio 2010, data del suo insediamento, relativi alle spettanze legate all'emergenza: fondi alle imprese per puntellamenti e altri servizi, spettanze agli albergatori che hanno ospitato e ospitano gli sfollati e assegno di autonoma sistemazione a migliaia di cittadini.

L'ORDINANZA. Tra le altre misure è previsto che lo Stato si accolli le spese per le esequie sostenute dai familiari i cui deceduti non hanno usufruito dei funerali di Stato. Inoltre, sarà possibile pagare il vitto e l'alloggio ai cittadini stranieri che hanno subìto lesioni dal sisma. Verranno insediati a Paganica 64 Map, utilizzando quelli già acquisiti nella fase dell'emergenza. Sarà costituita una sede aquilana della Protezione civile, la quale mantiene le deleghe su Progetto Case, Map e Musp. «Oltre quattro milioni di euro», sottolinea Chiodi, «saranno destinati al ripristino dei campi sportivi utilizzati per le tendopoli durante l'emergenza. Garantito il trasporto gratuito all'Aquila per gli studenti universitari non residenti in città».

I FONDI DEL CIPE. All'inizio del prossimo anno sarà disponibile una ulteriore dotazione finanziaria di un miliardo e mezzo di euro. «C'è una delibera Cipe», precisa Chiodi, «che prevede la disponibilità di 1.5 miliardi di euro. Spero che i soggetti attuatori lavorino attivamente per consumare la dotazione finanziaria».

IL RUOLO DI CICCHETTI. La novità è che Antonio Cicchetti, nuovo vicecommissario, non sarà a capo della Struttura gestione emergenza. Si occuperà della verifica e del controllo dell'attuazione dei programmi di Provvveditorato e Comuni. «Ho chiesto io, su richiesta di Cialente, che Cicchetti non si occupasse della Sge», spiega Chiodi. Questo passaggio dovrebbe evitare le dimissioni del sindaco dell'Aquila da vicecommissario.

IL PM ROSSINI. Il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, in riferimento a voci e sospetti di una nuova bufera giudiziaria sulla politica regionale, chiede di «essere fuori dal cosiddetto tritacarne mediatico, a noi non interessa, facciamo le indagini di nostra competenza e basta». Sull'argomento Chiodi appare rasserenato: «Mi aspetto di uscire pulito sia dalla vicenda che vede coinvolti Verdini e Fusi, sia dal fronte relativo ad Abruzzo Engineering».

D'ALESSANDRO E ACERBO. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Camillo D'Alessandro contesta «la decisione di Chiodi di non partecipare al consiglio fin quando non sia riconosciuta la sua totale estraneità alle accuse. Un consiglio regionale straordinario rappresenta un dovere, ma anche un'occasione di chiarimento». Il consigliere di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: «Non è certo con la stampa che deve prendersela Chiodi, ma con se stesso e con il suo partito, il Pdl, intorno al quale si addensa una miriade di inchieste giudiziarie».

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