Scomparso trovato morto nella scarpata

23 Luglio 2013

L’uomo di Villetta Barrea fuggito dall’ospedale. Il corpo individuato dopo la segnalazione di un ciclista, disposta l’autopsia

L’AQUILA. Le speranze di trovare sano e salvo il 49enne di Villetta Barrea che inspiegabilmente si era allontanato dall’ospedale San Salvatore, dove era ricoverato, sono naufragate nel tardo pomeriggio di ieri.

Infatti il corpo senza vita di Arcangelo Colantoni è stato rinvenuto ieri poco dopo le 18 sulle alture tra L’Aquila e la frazione di Arischia.

Le ricerche erano iniziate mercoledì mattina dopo che Colantoni era stato visto un’ ultima volta nella zona di San Giuliano, nell’immediata periferia del capoluogo. In stato confusionale, l’uomo aveva fatto una telefonata ai familiari e di lui poi si sono perse le tracce.

Le ricerche sono state coordinate dalla prefettura dell’Aquila e hanno coinvolto, oltre a polizia e carabinieri, anche il Soccorso alpino e speleologico abruzzese, la Polizia Provinciale, Finanza, Vigili del fuoco e Protezione Civile dell’Aquila, con il supporto degli elicotteri del Suem 118, dei Vigili del fuoco e della Polizia di Stato.

I tecnici del Soccorso alpino e gli altri operatori hanno perlustrato le alture che partono dalla periferia Nord della città, con l’utilizzo di unità cinofile, squadre a terra, osservazioni dall’elicottero

Ieri, poi, è arrivata la segnalazione di un ciclista che ha riferito di aver visto Colantoni giovedì mattina su una strada sterrata che dalla valle di San Giuliano conduce ad Arischia, avendolo riconosciuto dalle foto pubblicate sulla stampa.

Le squadre di soccorso hanno quindi concentrato le ricerche in quella zona e, poco dopo le 18, un medico del Soccorso alpino ha notato il corpo dello scomparso in una scarpata a una ventina di metri dalla strada sterrata e non molto distante da luogo dell’ultimo avvistamento di giovedì mattina e ne ha constatato sul posto il decesso.

Dopo le necessarie autorizzazioni del caso il corpo è stato recuperato con il verricello dall’elicottero del 118 su cui opera lo staff sanitario e il tecnico di elisoccorso del Cnsas.

Nella giornata di oggi dovrebbe essere disposta l’autopsia visto che comunque è aperta un’inchiesta penale sulla scomparsa e sulla morte di cui al momento non si conoscono le cause.

Colantoni, che viveva con la madre, si era fatto ricoverare nell’ospedale San Salvatore e più esattamente nel reparto di Neurochirurgia per una patologia non grave.

Inspiegabilmente, intorno alle cinque di mattina di mercoledì scorso, era fuggito dalla camera dell’ospedale in pigiama e ciabatte. Una decisione certamente non ponderata visto che aveva lasciato in ospedale anche il portafogli e il cellulare. I familiari, appresa la fuga, hanno fatto il possibile per rintracciarlo prima che fosse troppo tardi, visto che hanno fatto pubblicare subito la notizia della scomparsa sul sito della trasmissione di Rai3 «Chi l’ha visto» e poi hanno tappezzato le vetrine di alcuni negozi situati nei quartieri periferici dell’Aquila con le foto del loro congiunto.

Essi hanno anche partecipato in modo attivo alle ricerche ma la loro buona volontà si è scontrata con un destino che è sembrato segnato fin da subito.

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