Il Pescara non è più primo Il giudice sportivo assegna tre punti al Torino

Cambia il risultato della gara giocata dai granata con il Padova, partita interrotta per il black-out dell'impianto di illuminazione dell'Euganeo. Vittoria per 0-3 a tavolino e Torino primo in classifica
PESCARA. La classifica del campionato di serie B cambia volto dopo la sentenza del giudice sportivo che ha assegnato la vittoria per 0-3 a tavolino al Torino nel match giocato a Padova. L'incontro tra le due squadre fu interrotto dall'arbitro al 30'50" del secondo tempo "per black-out dell'impianto di illuminazione dello Stadio Euganeo" con il risultato di 1-0 per il Padova e la prosecuzione si giocò lo scorso 14 dicembre e si concluse con lo stesso risultato maturato al momento della sospensione. Grazie a questa decisione del Giudice che ha punito il Padova per responsabilità oggettiva, il Torino torna in vetta alla classifica della con 62 punti scavalcando il Pescara, mentre il Padova rimane quinta in graduatoria ma da 52 passa a 49 punti allontanandosi a 7 punti dal Sassuolo, quarto in classifica e rimanendo avanti di solo un punto dal Varese, sesto.
"Credo che sarebbe stato meglio prendere prima questa decisione e non dopo tre mesi dalla gara. Ora siamo nella fase cruciale del campionato, ed è ovvio che con il ricorso del Padova si arriverà alla decisione definitiva a fine campionato. Non è una cosa bella per il nostro calcio. Noi però dobbiamo pensare a fare il maggior numero possibile di punti e pensare a battere lunedì prossimo il Brescia, senza guardare a quello che accade in casa d'altri". Così il presidente del Pescara Daniele Sebastiani in merito alla decisioni del Giudice sportivo sulla partita di Padova.
Sebastiani, che è anche vice presidente della Lega di serie B, ha detto anche che "il regolamento è questo e bisogna prenderne atto. Ma quello che è accaduto è la contraddizione del calcio che spende milioni di euro per comprare giocatori e poi gioca in impianti dove va via la luce e comunque dove spesso ci sono problemi di agibilità. I nostri stadi sono vecchi e non di proprietà delle società che però ne rispondono oggettivamente".