Il procuratore Cardella: grande risultato

Il questore Rizzi: «Ottimo lavoro dovuto alla sintonia tra magistratura e polizia giudiziaria»

L’AQUILA. L’operazione che ha portato all’individuazione degli autori del furto della reliquia ha suscitato commenti favorevoli da parte di tutti i vertici investigativi.

Il procuratore della Repubblica Fausto Cardella, in una nota, si è complimentato con il questore Vittorio Rizzi «per il brillante esito dell’attività info-investigativa che ha portato in tarda mattinata a ritrovare il crocefisso e la teca che conteneva la reliquia di Papa Giovanni Paolo II, custoditi presso il santuario di San Pietro della Jenca».

«Un così significativo risultato», ha detto il procuratore, «si deve all’ottimo lavoro degli investigatori della squadra Mobile aquilana, e al coordinamento informativo tra gli organi investigativi impegnati nelle indagini. La riuscita dell’operazione è la conferma della sintonia che c’è all’Aquila tra la magistratura e i servizi di polizia giudiziaria, e devo complimentarmi con il sostituto procuratore David Mancini per l’ottimo lavoro di coordinamento delle indagini che hanno consentito alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri di fare piena luce sui fatti».

Anche il questore del capolugo di regione si è complimentato con gli investigatori impegnati nelle indagini sul furto della teca che conteneva la reliquia di Papa Giovanni Paolo II.

«Una risposta così immediata ad un furto che ha offeso le coscienze dei cittadini aquilani», ha detto Vittorio Rizzi, «è stata resa possibile grazie al serrato lavoro della magistratura e degli investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri».

«Il costante lavoro di intelligence svolto dagli inquirenti ha consentito di sviluppare in pochissimi giorni», ha aggiunto il questore dell’Aquila, «una attività investigativa mirata e coordinata che ha portato a fare piena luce su quanto accaduto. Un sincero plauso va al dirigente Maurilio Grasso ed al personale tutto della squadra Mobile che ha ancora una volta svolto un eccellente lavoro investigativo».

Ora gli investigatori sono concentrati nel tentativo di risolvere l’unico problema ancora aperto: il ritrovamento della reliquia buttata durante la fuga dai ladri in un punto che nemmeno ricordano. Anche perché inconsapevoli del valore della «refurtiva».

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