Il Covid Hospital di Pescara, finito nel mirino della Procura

PESCARA

Inchiesta sull’ospedale Covid: cinque indagati tra Asl e impresa

Sono l’imprenditore lancianese Colasante, due collaboratori e due funzionari pubblici. Carabinieri forestali e finanzieri negli uffici di Comune e Azienda sanitaria

PESCARA. La procura di Pescara imprime un’accelerazione all’inchiesta sulla realizzazione dell’ospedale Covid, la struttura nata nella fase più critica dell’emergenza da pandemia, e spedisce i carabinieri forestali e le Fiamme gialle alla Asl e al Comune. L’ipotesi di reato, contestata a cinque indagati, è turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

I lavori per la realizzazione del Covid Hospital vennero assegnati alla Omnia Servitia srl dell'imprenditore lancianese Antonio Colasante con una procedura d’urgenza. Insieme all’imprenditore risultano indagati anche due suoi collaboratori, Roberto De Vincentiis e Quirino Di Crescenzo, oltre a due funzionari della Asl di Pescara, Luigi Lauriola e Antonio Busich. Il decreto di perquisizione firmato dai sostituti Anna Benigni e Luca Sciarretta, eseguito ieri mattina dagli investigatori, tende ad acquisire ogni elemento utile alla ricostruzione dei fatti relativi all’assegnazione della gara “Progetto Covid Hospital” indetta con la determina n. 50 del 12 aprile 2020 dell’Aric, «che faceva ricorso alla procedura», come si legge nel capo di imputazione, «senza previa pubblicazione del bando di gara».

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