La zona di via Campana tra abbandono e spaccio I residenti chiedono aiuto

25 Luglio 2010
PESCARA. Fino a qualche tempo fa, era un tranquillo quartiere residenziale della collina pescarese. Le palazzine color salmone e il verde delle querce e degli abeti disegnano il profilo architettonico di un'area, compresa tra via Remo Ronchitelli e via Santina Campana, che negli ultimi mesi ha visto un aumento dei tossicodipendenti. Le circa 350 famiglie, che si sono trasferite nella zona non più di 19 anni fa, lamentano la violazione della tranquillità quotidiana e chiedono l'intervento della pubblica amministrazione per stroncare il fenomeno.

«Ogni sera subiamo l'invasione di gruppi, dai 30 ai 40 ragazzi, che sfrecciano per le strade con automobili e motorini e poi si radunano nei parcheggi senza uscita a ridosso dei complessi abitativi», racconta Antonio Gentile, residente in via Santina Campana, mentre mostra le siringhe usate nascoste tra le bottigliette di plastica, la spazzatura e le foglie arse dal sole. La percezione di insicurezza è alle stelle e si teme che la zona sia diventata un luogo di spaccio. La paura di rientrare a casa e lasciare le auto incustodite si somma alla consapevolezza di dover rinunciare alla passeggiata serale per evitare guai. «A volte incontro i tossicodipendenti in pieno giorno e sono costretto a tenere chiuse le tapparelle», fa presente Gentile.  Il suo messaggio rivolto al sindaco Luigi Albore Mascia suona come un grido d'aiuto: «Non lasciateci soli in balìa dei delinquenti». 

Questo problema si somma all'assenza di manutenzione ordinaria del verde e alla mancanza di segnaletica orizzontale per delimitare le aree di sosta. Rita Del Plavignano, residente nel quartiere da 19 anni, parla a nome di un gruppo di 15 persone: «Da quando mi sono trasferita, non c'è mai stato un intervento organico per la sistemazione dei giardini. L'unico tratto che viene pulito è a ridosso della curva, di competenza di un privato». 

«Quindici anni fa», ha aggiunto, «abbiamo piantato gli alberi. Adesso la vegetazione si è trasformata in boscaglia e notiamo la presenza di topi e serpenti». «Siamo in un'area residenziale e le tasse sono elevate», si lamenta Armando De Flavis, «eppure non abbiamo servizi. A volte, si parcheggia su entrambi i lati della strada impedendo l'accesso dei condomini».  «Il totale abbandono», sottolinea Francesco Pagnanelli, consigliere di circoscrizione in quota Pd, «è l'ennesimo esempio della superficialità della giunta Mascia. Mentre in Comune si litiga, le aree valorizzate dall'amministrazione D'Alfonso vengono abbandonate».  Il riferimento è al progetto del giardino dei popoli, compreso nel piano triennale dei lavori pubblici 2008-2010, finanziato con 200 mila euro e mai realizzato. La piana su cui sarebbe dovuto sorgere il parco è un ricettacolo di erbacce e spazzatura. Pagnanelli annuncia un consiglio di quartiere sull'argomento.

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