CONTROLI INPS

Pensionati all’estero, parte la verifica 

Devono attestare “l’esistenza in vita”, pena la sospensione dell’assegno 

PESCARA . L’Inps ha avviato la verifica dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all'estero. La verifica è curata da Citigroup, il gruppo bancario deputato al pagamento delle prestazioni pensionistiche per i residenti italiani all'estero. La verifica riguarderà oltre 360mila pensionati residenti in 135 Paesi.

La platea dei pensionati coinvolti è stata frazionata in due blocchi, distinti per aree geografiche di residenza. Le fasi di verifica saranno due. La 1° fase è partita ad ottobre e si svolgerà fino a marzo 2020. Riguarda le pensioni erogate a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni saranno inviate ai pensionati da ottobre 2019 e i pensionati dovranno far pervenire l'attestazione dell’esistenza in vita entro il 13 febbraio 2020. Chi non rispetterà la scadenza dovrà riscuotere personalmente la mensilità della pensione di marzo 2020 in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza in modo da consentire l'accertamento dell'esistenza in vita. In caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di aprile 2020.
La 2° fase si svolgerà da febbraio a luglio 2020 per i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, i Paesi dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Le comunicazioni saranno inviate ai pensionati a febbraio 2020 e i pensionati dovranno far pervenire l'attestazione dell'esistenza in vita entro i primi giorni di giugno 2020. In caso di mancata riscossione o di produzione dell’attestazione entro il 19 luglio 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso.