Pescara, amministratore di condominio a giudizio per un buco di 100 mila euro

Prima causa contro Ferrandina accusato di aver sottratto fondi versati dai proprietari di via De Pretis Deve rispondere del reato di appropriazione indebita, il processo comincerà il 9 luglio

PESCARA. Sarà processato Arturo Ferrandina, l’amministratore di condominio accusato da decine di proprietari di appartamenti, sparsi tra Pescara, Francavilla e Montesilvano, di essersi appropriato di centinaia di migliaia di euro versati per effettuare i lavori negli stabili. Il professionista è stato rinviato a giudizio per un presunto ammanco, pari a 100.099 euro, nella cassa del condominio di via De Pretis 1. Questo è solo il primo caso, ma ci sono in sospeso altre denunce pendenti provenienti da un condominio di Francavilla. L’udienza, comunque, si svolgerà il prossimo 9 luglio e Ferrandina dovrà rispondere del reato di appropriazione indebita.

Tutto parte dalla denuncia in procura che il consigliere comunale Renato Ranieri, in qualità di amministratore del condominio di via De Pretis da settembre 2010, ha presentato dopo aver preso il posto di Ferrandina nella gestione dello stabile. Ranieri ha trovato una situazione drammatica nei conti. Il pm Giuseppe Bellelli ha aperto subito un fascicolo. I proprietari degli appartamenti avrebbero versato migliaia di euro per effettuare i lavori all’edificio. Lavori che non sarebbero mai stati pagati alla ditta appaltatrice Casa Italia costruzioni.

«Il 28 giugno 2008», si legge nella denuncia presentata da Ranieri, «vengono concessi in appalto i lavori di ristrutturazione del fabbricato. Il 28 novembre vengono pagati i primi lavori, eseguiti alla ditta Casa Italia, pari a 20.000 euro. I condomini, nel frattempo, continuano a versare le rispettive quote. L’impresa, successivamente, emette altre fatture (anche queste mai consegnate da Ferrandina) per un importo totale di 59.727 euro. Ma l’impresa dice di non essere mai stata pagata e sospende nel frattempo i lavori negli ultimi mesi del 2008». La situazione è poi precipitata nell’anno successivo, all’avvio dei lavori.

«Il 21 luglio 2009, il direttore dei lavori ordina a Casa Italia l’immediata ripresa dell’intervento», viene spiegato nella denuncia, «il 17 novembre, la ditta invia al condominio di via De Pretis, ancora amministrato da Ferrandina, un decreto ingiuntivo per il mancato pagamento delle fatture per 59.727 euro, nonostante i condomini avessero a quella data già versato 87.375 euro. Il primo dicembre, il condominio, tramite l’avvocato Antonio De Marco, si oppone in giudizio al decreto ingiuntivo». Con la nomina di Ranieri e dell’avvocato Giuliano Milia, in qualità di legale difensore del condominio, il 29 settembre 2010, sono partiti i primi accertamenti sui conti dello stabile. «Si è provveduto a ricostruire tutti i pagamenti e i versamenti effettuati dai condomini», conclude la denuncia, «i quali ammonterebbero a 55.133 euro in bonifici e 70.948 in assegni circolari, bancari e contanti, per un totale di 126.081 euro, di cui la ditta Casa Italia dichiara di non aver mai ricevuto in pagamento».

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