I consiglieri comunali Pettinari e Di Pillo minacciati in via Tavo

I due ieri sono stati costretti a barricarsi in auto in attesa della polizia. E ora la segnalazione alla Questura
PESCARA. «Cosa fate qui? Andate via». I consiglieri comunali del gruppo civico Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo sono tornati in via Tavo, ieri, all’ingresso posteriore del palazzo al civico 229, per verificare il continuo viavai di persone che arrivano sul posto per acquistare droga. L’appostamento viene però fermato da due uomini. Ecco come è andata. I due consiglieri girano un video dalla macchina per documentare ciò che avviene in un tranquillo pomeriggio d’autunno, nel cuore del quartiere Rancitelli, dietro all’istituto Manthoné, ma qualcuno sembra non gradire la loro presenza. Alle 16.55, dieci minuti dopo il loro arrivo in via Tavo, vedono sbucare una macchina di colore nero, che si affianca alla loro.
«Scendono due uomini sulla cinquantina», riferisce Pettinari. «Poi uno di loro mi chiede con insistenza di scendere dall’auto per parlare. Il tono della voce, però, è particolarmente alterato. Provano a minacciarci. Ci dicono di andare via. Noi abbiamo cercato di mantenere la calma. Gli rispondiamo, inducendoli a pensare che saremmo andati via entro cinque minuti. Ci siamo barricati in macchina e abbiamo contattato la polizia, intervenuta subito dopo. Nel giro di un minuto e mezzo circa si è sentito il suono delle sirene. E così i due uomini sono fuggiti».
Poi Pettinari continua: «È chiaro che qualcuno ha notato la nostra presenza lì. C’era un uomo, presumo una vedetta, che faceva finta di dedicarsi alle pulizie mentre eravamo in macchina. Avrà avvertito proprio lui gli uomini arrivati nel giro di dieci minuti. Hanno provato a insistere, ci hanno chiesto più volte di uscire dalla macchina, per parlare. E in questo modo queste stesse persone non hanno fatto altro che rafforzare la nostra tesi su ciò che, ogni giorno, avviene in quel palazzo: auto che si fermano in continuazione e sentinelle pronte a salire e scendere velocemente, per consegnare quanto richiesto dagli avventori. Un fortino della droga, da smantellare al più presto».
E intanto, oltre alla chiamata repentina, i due consiglieri comunali del gruppo civico hanno inviato una segnalazione di pericolo alla Questura e alla Digos, raccontando in una lettera cosa è accaduto nel dettaglio nel pomeriggio di ieri.
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