Un tuffo nel blu e anche l’Abruzzo attrae i sub 

Nonostante i fondali sabbiosi alcuni tratti della costa sono adatti alle immersioni 

Estate, tempo di immersioni, anche in Abruzzo. Uno sport che diventa accessibile a tutti, anche ai più piccoli. In Abruzzo la conformazione dei fondali non aiuta molto le attività di questo genere, esistono tuttavia zone incantevoli da esplorare, dopo aver infilato muta, maschera e respiratore.

Lo fa sapere Sergio Cipolla, istruttore dell'associazione "Insieme nel blu", una realtà che si occupa da anni di formare gli aspiranti sub ed è nata dall'idea di alcuni istruttori militari di costituire un “gruppo interforze”. «Le criticità che non fanno dell'Abruzzo una delle mete principali per le immersioni sono tre», dice Cipolla, «innanzitutto la maggioranza di fondali sabbiosi, che solitamente attraggono meno di quelli rocciosi, la loro scarsa profondità, e, infine, le correnti presenti che intorbidiscono le acque».

«La situazione cambia a partire dalla zona di Lido Riccio», aggiunge, «di lì in poi ci sono luoghi adatti alle immersioni come Acqua Bella, Ripari di Giobbe, San Vito e Fossacesia. In passato era possibile immergersi anche per visitare l'antico porto romano di Hadria, alla Torre di Cerrano, ma oggi quella zona è diventata area marina protetta».

Non è necessario raggiungere profondità elevate per osservare da vicino le meraviglie della natura, possono bastare due o tre metri per godere di scogli sottomarini suggestivi e pesci di differenti specie. Un corso base permette di andare fino ai 18 metri di profondità, ulteriori corsi possono far arrivare un principiante fino ai 40 metri, ma per superarli occorrono specifici brevetti professionali.

Con opportune attrezzature gli addetti ai lavori sono riusciti a raggiungere anche i 600 metri di profondità. «Un fondale interessante è quello situato tra il Lido Riccio e Ortona, a circa un miglio e mezzo dalla costa», spiega ancora Cipolla, «si tratta di una secca di scogli che va dai cinque agli undici metri di profondità. E' una zona ancora poco conosciuta. Bisogna comprendere che quella subacquea non è un'attività pericolosa e che, se è vissuta in sicurezza, può dare molte soddisfazioni, anche a i più piccoli: sono loro, infatti, la vera scoperta di questo sport. Ogni anno cresce il numero di ragazzi che decidono di intraprendere un corso. I genitori vogliono che i propri figli pratichino attività differenti e, nonostante la crisi, non si scoraggiano di fronte alle spese da sostenere». Ma non c’è solo il mare per fare qualche immersione. I sub esperti le fanno anche nei lgahi, come il lago di San Domenico, che si trova nelle gole del Sagittario (fra Scanno e Sulmona, nel territorio comunale di Villalago). Si tratta di un bacino artificiale formato dallo sbarramento del fiume ad opera di una diga, ma il paesaggio, anche quello subacqueo, è quantomai suggestivo. Il lago ha una lunghezza di circa un chilometro e quando è in piena nel punto più profondo misura circa trenta metri. Per immergersi occorre chiedere il permesso al Comune di Villalago.

Marinica Rivolta

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