«Abbandonati dalle istituzioni»

Appello-protesta del presidente del Teramo a Regione, Provincia e Comune.

TERAMO. Il Teramo basket gioca e vince in Italia e in Europa. E quando gioca (e vince) a Roma, a Berlino, a Istanbul, a Nicosia (solo per citare le capitali in cui ha dipsutato gare nell’ultimo mese) non conquista solo un alloro sportivo, ma porta in giro il nome della città e di tutto l’Abruzzo. Si chiama marketing territoriale: è questo il concetto da cui parte il presidente del Teramo Carlo Antonetti.

Parte da qui per arrivare a fare un appello - ma al tempo stesso un rimprovero, una protesta - alle istituzioni locali: Comune e Provincia di Teramo, e la Regione. Che da tempo non sostengono più il Teramo basket, il suo progetto sportivo, il suo essere un’immagine dell’Abruzzo che vince. Lo fa in una conferenza stampa che ricalca i contenuti di una lettera inviata al presidente della Regione Gianni Chiodi, al presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, al sindaco della città Maurizio Brucchi, oltre che a tutti gli assessori e ai consiglieri regionali, provinciali e comunali.

«Le istituzioni fanno la loro parte?», si chiede retoricamente Antonetti. «Oggi mi sento di dire di no, non l’hanno fatto neanche ieri, ma l’hanno fatto fino all’altro ieri». Cioè fino a quando la Regione ha finanziato la legge del 2004 a sostegno dello sport abruzzese di eccellenza, per «il valore economico che assume a vantaggio del territorio». In base a quella legge sulle maglie del Teramo basket campeggia il logo turistico della Regione Abruzzo, ma da due anni non arrivano i contributi. «Noi continuiamo a portarlo», spiega Antonetti riferndosi al logo, «perchè siamo orgogliosi di essere abruzessi», ma fa anche capire che se quello spazio sulle maglie venisse dato a uno sponsor commerciale, nelle casse del Teramo i soldi arriverebbero.

Quanto all’amministrazione provinciale, il numero uno della squadra biancorossa ricorda che da due anni non viene dato seguiti al progetto di marketing territoriale denominato «Teranmo, provincia di serie A», che vedeva la squadra di basket del capoluogo come principale veicolo promozionale. Il Comune di Teramo è l’unica istituzione - fa sapere Antonetti - che continua a dare dei finanziamenti, ma «i contributi coprono appena il 60% di quanto dobbiamo pagare per utilizzare il palazzetto dello sport e gli altri impianti per l’attività giovanile».

«La nostra», afferma il presidente del Teramo basket, «non è una richiesta di contributi, non è che diciamo “dateci i soldi altrimenti chiudiamo”: noi vogliamo sapere se le istituzioni condividono il nostro progetto, se vogliono sfruttare lo sport di eccellenza come veicolo promozionale. Quando il Teramo è andato a giocare a Berlino, possibile che non si poteva promuovere un evento nella capitale tedesca per pubblicizzare il nostro territorio?». Ecco, questo è un esempio di marketing teritoriale, che avrebbe potuto utilizzare un appuntamento sportivo al quale hanno assistito direttamente più di diecimila persone, ma che è stato seguito con attenzione anche dai media tedeschi, a cominciare dal diffusissimo giornale popolare Bild.

«Ma per sfruttare il veicolo sportivo», continua Antonetti, «bisogna essere in due: da una parte la società sportiva, dall’altra un territorio che vuole utilizzare lo sport come strumento promozionale. Io non ho mai voluto parlare di questa situazione, ma oggi è bene che queste cose si sappiano. E’ vero che l’Abruzzo è stato martoriato dal terremoto, ma è anche vero che in un momento di crisi le istituzioni preposte allo sviluppo non possono stare ferme, ma devono aiutare le eccellenze del territorio».