Fiorillo è da record: 220 volte col Pescara 

Da martedì sarà il biancazzurro con più presenze nella storia

PESCARA. Il Pescara ha una nuova bandiera: Vincenzo Fiorillo. Martedì contro l'Entella all'Adriatico il 31enne genovese disputerà la 220ª partita con la maglia biancazzurra eguagliando il record dell'indimenticato Gino Di Censo, il portiere con il maggior numero di presenze nella storia del club tra gli anni '50 e '60. Un traguardo straordinario per il capitano del Delfino che, di certo, avrebbe preferito festeggiare in uno stadio aperto ai tifosi. E, soprattutto, in una posizione di classifica diversa da quella attuale. Il Pescara rischia la C e per scongiurare la retrocessione ha bisogno, oltre che dei gol degli attaccanti, anche delle parate di uno dei suoi uomini più rappresentativi. Nella passata stagione, nel match di ritorno dei play out contro il Perugia, i suoi interventi prodigiosi sui calci di rigore degli umbri Cristian Buonaiuto e Pietro Iemmello sono stati decisivi per la conquista della salvezza. Dopo il pericolo scampato bisognava fare tesoro degli errori commessi e voltare pagina, ricostruire profondamente una rosa che era (non bisogna dimenticarlo) retrocessa sul campo e ha giocato lo spareggio solo grazie alla penalizzazione del Trapani. Ora la storia si ripete, addirittura in condizioni peggiori rispetto al torneo scorso. Fiorillo non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca, il capitano crede nella risalita. D'altronde, nell'estate del 2018, dopo aver giurato amore al Delfino rifiutando la mega offerta del Qarabag (contratto triennale da 1,5 milioni di euro), il portiere ha confessato il suo sogno: «Qui c’è tutto quello di cui ho bisogno, però adesso voglio coronare il desiderio di tornare in A con il Pescara e restarci per almeno due stagioni di fila». Obiettivo solo sfiorato nel campionato successivo, quando la corsa alla massima serie si è fermata in semifinale play off contro il Verona. Poi due annate disastrose per il Delfino: salvezza ai play out con il Perugia e ora una situazione di nuovo drammatica. Vincenzo non potrà mai digerire la retrocessione, sarebbe un colpo tremendo. Restano cinque battaglie per evitarlo, sperando che poi ce ne siano altre due, quelle dei play out.
Le ultime dal campo. E' quasi certa l'assenza dei sette giocatori positivi al Covid nella gara con l'Entella. Per sperare nella convocazione dovrebbero risultare negativi sia ai tamponi di oggi sia ai test in programma domani, come stabilito dalla direttiva della Asl. Dunque, alle spalle di Fiorillo, non ci saranno gli altri portieri Fabrizio Alastra e Mattia Del Favero, perciò in panchina andrà il baby Nicolò Radaelli, 21enne di Segrate cresciuto nelle giovanili di Inter, Cremonese e Genoa, che nella stagione in corso ha collezionato tante convocazioni senza mai riuscire a debuttare in B. Il terzo estremo difensore è l'altro baby Alessandro Sorrentino, classe 2002. I due non sono gli unici aggregati in prima squadra dalla Primavera di Gigi Iervese. Ieri, infatti, si sono allenati con i "grandi" anche i difensori Gianluca Longobardi, Alessio Pedicone, i centrocampisti Salvatore Tringali, Andrea Caliò, Marco D'Aloia, Davide Veroli e l'esterno offensivo goleador Marco Chiarella (10 reti in stagione). Tra questi nove, alcuni saranno in panchina nel match con l'Entella. Nel frattempo, Grassadonia spera di recuperare Dessena che ieri ha svolto un allenamento differenziato e alla fine dovrebbe stringere i denti e scendere in campo in mediana accanto a Valdifiori (o Rigoni) e Maistro. Nel 4-3-3 del tecnico, un altro dubbio in difesa con Sorensen che tenta un disperato recupero. Qualora non dovesse farcela, spazio a Guth in mezzo con Scognamiglio; Bellanova e Masciangelo sulle fasce. In caso contrario, centrocampo con Maistro, Valdifiori e Rigoni. In attacco scelte quasi obbligate con Galano a destra, Capone a sinistra e Odgaard al centro.
Giovanni Tontodonati
©RIPRODUZIONE RISERVATA.