Serena Di Fabio, una vita da record nella marcia italiana

La 17enne atleta di Cepagatti: “Voglio le Olimpiadi di Los Angeles, nel tempo libero leggo ed esco con gli amici”. (Nella foto, Serena Di Fabio e l’allenatore Nicola Piro)
CEPAGATTI. Serena Di Fabio, ovvero l’astro nascente della marcia italiana, è stata una delle protagoniste della spedizione azzurra agli Europei under 20 di atletica leggera, a Tampere in Finlandia. Ha avuto visibilità mediatica anche nei tg nazionali, con la splendida medaglia d’argento riportata sui 10 mila metri della specialità del “tacco punta”. L’atleta di Cepagatti (maggiorenne il prossimo 23 novembre), che ha anche vinto il titolo europeo under 18 sui 5000 metri nel 2024, sta bruciando le tappe. Oltre alla medaglia dietro la fortissima spagnola Sofia Santacreu, di 21 mesi più grande, l’atleta allenata da Nicola Piro e tesserata con la Polisportiva Tethys Chieti, ha espresso una prestazione monstre, 43’56”25, che le ha permesso di sgretolare, dopo dieci anni, il precedente record italiano Juniores di Noemi Stella, che era di 44’43”78. Non solo, sta facendo collezioni di record nazionali, ben sette in carriera tra categoria Under 18 e Under 20, dei quali uno strappato ad Antonella Palmisano (sulla 20 Km con 1h 34’12”), cioè colei che in seguito è diventata campionessa olimpica di Tokyo 2021 e campionessa europea a Roma 2024.
Ma dove vuole arrivare Serena Di Fabio in carriera?
«Per il momento le Olimpiadi di Los Angeles sono più un sogno che un obiettivo concreto», afferma con un realismo da atleta matura e riflessiva Serena Di Fabio. «Non sarà facile battere la concorrenza attuale. Preferisco concentrarmi su obiettivi per il prossimo anno, come i Mondiali Under 20 di Eugene. Più concreta la possibilità di puntare alle Olimpiadi di Brisbane 2032».
Come si trova sulla distanza olimpica della 20 chilometri?
«Il primo impatto è stato molto positivo, è una gara che mi permette di avere più tempo nel gestire le diverse fasi a differenza di quelle più veloci».
Ha tolto il primato di categoria ad Antonella Palmisano, la quale si è complimentata con lei dopo l’argento europeo di Tampere. Quali consigli le ha dato?
«Mi ha consigliato di non essere sempre la prima a tirare le gare, ma di farlo fare anche alle avversarie». Si allena quasi ogni giorno nel periodo scolastico e doppia gli allenamenti in alcuni momenti della preparazione. Conta i chilometri che fa a settimana? «Non li conto, ma in un’unica seduta percorro a volte 20 chilometri».
Allo stesso tempo ha una media voti altissima al Liceo Scientifico Masci di Chieti. Come riesce a conciliare sport e studi?
«Dico che basta sapersi organizzare. Per quanto mi riguarda, sto molto attenta in classe. Nei giorni in cui non posso allenarmi per qualche motivo, non riesco neanche a studiare bene. L’allenamento mi aiuta anche a concentrarmi meglio nello studio, ormai è una routine».
Preferenze nei futuri studi universitari?
«Non ho ancora in mente una scelta precisa, ma mi piacerebbe iscrivermi a una facoltà scientifica».
Cosa ama fare nel residuo tempo libero?
«Mi piace leggere libri gialli e guardare film di genere fantasy. Esco anche con gli amici, ovviamente».
Come è il rapporto tra lei e il suo allenatore Nicola Piro?
«È speciale, ci basta uno sguardo per intenderci. E’ ormai una figura di famiglia, oltre che una guida tecnica».
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