Giulianova

Giulianova, addio a Scrivani: pilastro della sinistra

Nella foto Scrivani (con gli occhiali) insieme Franco Gerardini

20 Settembre 2025

Nato come sindacalista della Cgil, diventò presidente della Provincia e poi senatore e deputato del Pds negli anni ’90

GIULIANOVA. È stato da sempre un punto di riferimento della sinistra giuliese. Quella dei tempi d’oro, quando la città eleggeva deputati e senatori dapprima del Pci e poi del Pds e Ds e quando alle comunali il Partito comunista conquistava la maggioranza assoluta con 16 seggi su 30. Di quel periodo non è rimasto nulla e con la morte di Osvaldo Scrivani, avvenuta ieri all’ospedale di Giulianova, dove era ricoverato per le complicazioni dovute a una grave malattia, è come se si concludesse un ciclo.

Scrivani, che aveva 79 anni, era nato a Mosciano e aveva cominciato dal sindacato. Ricorda un suo caro amico, Antonio Rosci: «Aveva cominciato a lavorare nella Cgil, fu scelto come segretario della Camera del Lavoro di Roseto e lì condusse un’epica battaglia che riguardava l’industria Monti. Il sindacato vinse quella lotta e in quella fabbrica lavorava colei che sarebbe diventata sua moglie, Elsa Pandolini, matrimonio felice da cui sono nate Petra e Sara. Successivamente entrò nel Pci e venne subito apprezzato per la sua militanza e la coerenza politica e si può dire che il partito pensò sempre a lui per qualsiasi carica importante». Infatti Scrivani fu presidente della Provincia (1991-94) e presidente della Usl di Giulianova (allora si chiamava così) e poi venne eletto senatore (1994-96) e successivamente anche deputato (1996-2001) quando il Pci si era trasformato in Pds. «Incarichi», ricorda ancora Rosci, «che ricoprì con grande competenza. Ricordo che sotto di lui, quando Giulianova poteva contare su una propria Usl, l’ospedale divenne davvero il fiore all’occhiello della provincia. In quel periodo vennero a Giulianova i migliori professionisti e lui ne era profondamente lusingato, era contento del lavoro che svolgeva». Uomo di partito, di apparato, ma sempre coerente con i suoi principi, Scrivani la prima volta che si presentò come senatore (ma non nel proporzionale) ottenne ben 10.000 voti anche se non venne eletto, ma la seconda volta ottenne lo scranno al Senato e alle elezioni successive quello di deputato. Poi smise con la politica, per un periodo di iscrisse a Sel, il movimento di Niki Vendola, ma poi disse basta e per sempre con la politica attiva.

La salma è stata composta nella casa funeraria Gerardini, non ci saranno funerali ma un saluto di commiato laico fissato alle 16,30 di oggi.

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