La collega dell'anziana uccisa dal figlio a Chieti "Era una brava maestra e una buona mamma"
CHIETI. È stata la donna di servizio a telefonare a Lina Porreca, l’amica dai tempi del collegio: «Oggi pomeriggio Arcangelina è morta su una poltrona», l’ha avvisata poco prima dell’ora di cena, «l’ha trovata Rita, Domiziano non si è accorto di niente perché dormiva».
Un fulmine a ciel sereno per l’ex maestra, che dopo aver perso di vista Arcangelina per qualche anno l’aveva ritrovata collega, una a Chieti Scalo e l’altra a Cugnoli. Da allora non si erano più separate. «Era una buona mamma e un’insegnante in gamba», ricorda. «L’ultima volta che l’ho vista, qualche giorno fa, mi ha detto che non stava bene, che non aveva voglia di fare niente. Facevamo sempre il rosario insieme, non aveva voglia nemmeno di pregare». «Ci confrontavamo sempre», prosegue Lina Porreca, «andavo a tenerle compagnia, a vedere se aveva bisogno di qualcosa, perché da quando è caduta non stava più tanto bene, si spostava con il girello». Arcangelina era preoccupata per i due figli che vivevano in casa con lei, soprattutto per il lavoro che non sempre c’era. «Ma i rapporti erano buoni, ottimi», precisa l’amica, «andava d’accordo con tutti e due e da un po’ era la figlia che si occupava della gestione della casa. A parte i problemi di salute era tranquilla: era curata, sempre in compagnia, se non c’era Rita a casa passavano la nipote o la donna di servizio». (f.r.)
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