Gli inquilini abusivi appartengono per lo più alla comunità rom di Pescara che gestisce il traffico di stupefacenti in Abruzzo e nel nord della Puglia. L'operazione ha lo scopo di restituire le case a chi ne ha diritto e di tagliare le gambe all'organizzazione IL BLITZ Foto | Video 1 | Video 2
Processo-lampo ai due ragazzini accusati dell’omicidio del cameriere.
La fiaccolata partita da piazza del Popolo di sabato ha visto le madri di Emanuele Fadani e di Antonio De Meo, i due giovani uccisi da rom (il primo l’11 novembre ad Alba, il secondo il 10 agosto a Villa Rosa) sfilare l’una accanto all’altra. In 700 hanno pregato sul luogo del delitto
La zia di due dei tre arrestati per il delitto fermata con l’eroina.
Omicidio Fadani: l’assassino incastrato dalle scarpe. La procura ha inviato al Ris le calzature che i tre rom indossavano quella notte. La risposta dirà se l’imprenditore è stato finito a calci mentre era già agonizzante a terra e chi dei tre lo ha colpito a morte
Giulianova, la moglie di un capoclan in carcere bloccata senza patente.
Il video girato dalla polizia a Pescara: case popolari con tv al plasma e mobili di lusso.
Svegliati all’alba per lasciare le case, prendono a calci e pugni le porte
Cacciati gli abusivi, il Comune si riprende le case
Assalto alle abitazioni dei rom: partono le prime tredici denunce
Polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani hanno irrompono nelle case dei quartieri Rancitelli e Fontanelle per sgomberare quattro appartamenti del Comune occupati da alcuni rom. Colpite in particolare le famiglie Spinelli e Ciarelli sospettate di controllare il traffico di stupefacenti in Abruzzo e nel nord della Puglia
Il capo della mobile: «Hanno tanti soldi e un’organizzazione solida».
Pescara, in due anni la polizia ha confiscato beni per 7 milioni di euro.
Guarnieri: «Qualcuno utilizza il lutto per un piano politico».
Scagiona gli altri arrestati: «Uno di loro mi disse di chiamare il 118».
Scagiona gli altri arrestati: «Uno di loro mi disse di chiamare il 118»